Pescara. Dal botta e risposta sul divieto di balneazione firmato ma non applicato a quello sui cartelli dei divieti affissi ma “rubati” dalla spiaggia di Pescara: prosegue la telenovela sul mare inquinato a Pescara.
E’ stato il Forum abruzzese dell’acqua a dimostrare, dati dell’Arta alla mano, che anche precedentemente al contestatissimo sversamento delle fogne in mare del 28 luglio le acque antistanti via Balilla e via Mazzini erano oltre i limiti di tolleranza per i batteri fecali, ma dei cartelli di divieto di balneazione non se n’era vista l’ombra, mentre pescaresi e turisti facevano i primi bagni dell’estate.
Immediatamente il vice sindaco Enzo Del Vecchio ha giustificato l’amministrazione comunale asserendo che, all’epoca, i cartelli erano stati messi e che “se nessuno li ha visti, qualcuno deve averli tolti”. Apriti cielo! O meglio, strada aperta alle polemiche dell’opposizione di centrodestra, con Armando Foschi e Fratelli d’Italia rapidi a ironizzare con tanto di vignetta (in foto): “Se il vicesindaco dice che lo scorso giugno i cartelli di divieto di balneazione erano stati posizionati sul litorale ma sono stati rubati”, aggiunge poi concretamente, “chiediamo che la Procura della Repubblica di Pescara, che sull’emergenza balneazione ha già aperto un’inchiesta, acquisisca subito le immagini delle telecamere pubbliche e private situate sul lungomare nord che sicuramente avranno ripreso la scena del furto e il volto di coloro che hanno rimosso quei cartelli con tanto di pali e che la magistratura ascolti il vicesindaco come persona informata dei fatti, relativamente al furto, e si faccia consegnare la denuncia che sicuramente avrà fatto sempre in riferimento al furto”.
Tutt’altro che ironico Del Vecchio, pronto a togliersi di dosso l’etichetta di “informato dei fatti” e ribattere: “Mi dispiace tanto che Foschi parli di boutade quando afferma che io mentirei sull’esistenza dei cartelli, perché così facendo mette in dubbio l’operato degli operai comunali che li hanno apposti e l’azione di controllo della Polizia Municipale che li ha assistiti durante tale operazione”. “Non so se il fatto che oltre alle testimonianze di quanti hanno effettivamente messo i cartelli, anche un nutrito reportage fotografico delle operazioni svolte sia sufficiente a placare la sua fame di verità. Perché ce lo abbiamo!”, garantisce il vice sindaco, “Lo abbiamo fatto non perché avessimo qualcosa da dover dimostrare, bensì perché questa è la prassi e Foschi dovrebbe saperlo, o forse lo ha rimosso, essendo di recente impegnato in altri non edificanti reportage riguardo alla spiaggia e all’immagine della città in cui lui stesso vive e in nome di cui è tornato ad esprimersi”.