Pescara. La questura prova a bloccare l’iniziativa di Marco Forconi contro l’abusivismo nell’area di risulta: banchetto vietato per motivi politici. Il commerciante forzanuovista: “Avanti fino a farmi arrestare”.
Le intenzioni “in qualità di semplice cittadino della Repubblica Italiana” non sono state accettate dalla questura di Pescara: Marco Forconi, esponente di punta di Forza Nuova Abruzzo, si è visto rispondere alla sua manifestazione di autodenuncia con un divieto per motivi politici. Aveva inviato un fax alla questura, avvertendo che mercoledì dalle ore 9.00 in poi, allestirà un banchetto “senza alcun requisito previsto dalla legge, nell’area esattamente attigua a quella attualmente occupata da un mercato abusivo nei pressi della stazione centrale, per esposizione e vendita di libri e articoli vari”. Vuole spostare la sua libreria accanto al mercatino, sotto sgombero per ordinanza del sindaco, che i mercanti senegalesi tengono a ridosso della stazione: abusivamente, come loro, come a dire, provocatoriamente, che a Pescara o si sgombera tutti o si tollera il commercio senza regole sotto la luce del sole.
Si aspettava, ancor più sperava, che la polizia fosse intervenuta mercoledì mattina, proprio per sollevare quanto più polverone possibile. Invece la diffida è arrivata già arrivata dopo poche ore, con una nota questorina che, in sostanza, motiva con la carica di coordinatore di Forza Nuova, già autore di numerose manifestazioni di dissenso politico contro il mercatino etnico, sia sui social network che di piazza; non ultima la marcia silenziosa di qualche giorno fa quando, secondo la polizia, Forconi avrebbe organizzato un corteo non autorizzato di 40 persone. “Pubblica manifestazione a cui non può escludersi possano aderire iscritti e simpatizzanti, con conseguente grave pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica”, pertanto il questore Paolo Passamonti vieta a Forconi di attuare quanto annunciato, pena l’arresto fino a un anno e multa fino a 413 euro.
E, in effetti, sui social network sono vari i commercianti che si sono schierati al fianco del coordinatore di Forza Nuova, “prenotando” spazi per i loro banchetti “abusivi”. Forconi, dal canto suo, ha rifiutato di firmare l’avviso notificatogli alle 17 di oggi pomeriggio, giudicandolo un “divieto di svolgere la mia pacifica protesta, in quanto sarebbe da ricondurre ad un atto politico, ciò nonostante sia stato specificato che l’azione sarebbe stata compiuta in qualità di normale cittadino e non, come arbitrariamente affermato dai funzionari di PS, da coordinatore di un movimento politico. In forza dei miei principi di coerenza ed esempio”, annuncia infine, “porterò fino in fondo il mio dissenso, anche a costo di farmi arrestare”.