Pescara. Torna la balneabilità in due su tre punti di campionamento che, il 2 settembre, avevano dato risultati non conformi ai parametri ministeriali per la contaminazione da Escherichia Coli.
E’ stato il vice sindaco Enzo Del Vecchio ad anticipare la notizia su Facebook alle 10:30 di stamani: livelli entro la soglia in Via Mazzini e a Fosso Pretaro, mentre rimane, fino a nuovo campionamento dell’Arta, il divieto sul punto di Via Balilla. “In corso di predisposizione le ordinanze e la rimozione dei cartelli”, avvisa Del Vecchio, ma la “figuraccia mondiale” dei Giochi del Mediterraneo svolti in acque inquinate e costretti al trasferimento al confine con Montesilvano rimane. Ribatte immediatamente Augusto De Sanctis, responsabile del Forum Abruzzese dell’Acqua: “via Mazzini è classificata di qualità scarsa sulla base delle norme comunitarie, cosa che prevederebbe la chiusura in genere della balneazione se non si rimuovono le cause della contaminazione (e non mi sembra questo il caso). In Europa solo il 2% delle coste è in stato scarso in Abruzzo il 22%”.
Ad amplificarla, sempre dalla propria pagina Facebook, interviene l’ex consigliere comunale Armando Foschi, ora rappresentante dell’associazione Pescara Mi Piace e autore dell’esposto in Procura contro il sindaco Alessandirni e la mancata emanazione del divieto di balneazione dopo lo sversamento fognario in mare del 29 luglio: gli è bastato postare, ieri, sul social network, la foto di un grosso topo morto tra le alghe sulla spiaggia, come cartolina di “Saluti da Pescara”, per scatenare un altro putiferio di polemiche e commenti negativi da parte della cittadinanza già indignata.
Nuove riscontri sulla balneabilità, l’Arta ufficializza gli ultimi dati: l’acqua antistante via Mazzini e Fosso Pretaro torna balneabile.
“Dalle analisi rese note stamane dall’Arta resta critico solo lo specchio antistante via Balilla – afferma il vice sindaco Enzo Del Vecchio – Valori che hanno consentito nella mattinata odierna l’emissione delle relative ordinanze di revoca del divieto di balneazione nei punti in cui sono tornati conformi ai limiti di legge. Una situazione che ha avuto evidenti ripercussioni sullo svolgimento dei Giochi del Mediterraneo sulla Spiaggia, anche se, nei fatti, quando avevamo predisposto il divieto, lo specchio d’acqua destinato alle gare era già tornato balneabile. Tale situazione dimostra che il problema della balneabilità va affrontato in modo diverso e organico, ovvero nella ricerca delle cause che determinano le criticità, che in modo così variabile si registrano sul litorale e che evidentemente vanno ricercate all’interno di tutta l’asta fluviale, senza escludere le interazioni prodotte dalla presenza della diga foranea. Una situazione, questa, che imprime un’importante accelerazione a tutte le iniziative per risalire alle cause e rimuoverle, tenendo altresì presente che provvedimenti e lavori importanti sono già stati avviati, grazie all’apporto dei fondi messi a disposizione dalla Regione Abruzzo e altri enti interessati e che riguardano in particolare il potenziamento del depuratore di Pescara per 8,5 milioni di euro; i lavori del Dk15 sul fiume e sugli scarichi fognari in corso lungo la golena sud e presto anche sull’altra, i lavori di pulizia straordinaria in corso a Fosso Grande, lavori, questi ultimi due che ci hanno consentito di individuare scarichi prima non conosciuti, né censiti e, infine, anche gli interventi del piano anti-allagamento, volti ad evitare afflussi di acqua di prima pioggia verso il depuratore che lo costringono ad un sovraccarico non necessario. È altresì evidente, stando ai dati registrati in tale periodo, come la gestione delle acque di balneabilità attraverso le ordinanze debba prevedere un percorso diverso, connaturato ad evidenziare un’indicazione di sforamento di tipo batteriologico, ma che può e deve essere ricondotto ad una utilizzazione meno allarmistica e di buon senso, un valore che in questo ultimo periodo non sembra abbia albergato negli strilloni degli opposizione”.