Sciopero del trasporto abruzzese: manifestazione a Pescara

Pescara. E’ andato in scena davanti alla sede pescarese della Regione Abruzzo lo sciopero degli autisti della società di trasporto pubblico abruzzese, la Tua.

“Quasi totale”, secondo i sindacati, l’adesione allo sciopero del trasporto pubblico locale che, stando alle stime della Filt-Cgil, ha sfiorato quota 90%.

In viale Bovio il picchetto, con bandiere e cartelloni, ha anche creato alcuni rallentamento al traffico. Filt-Cgil e Ugl Trasporti hanno proclamato 24 ore di sciopero, mentre contestualmente, in mattinata, si è svolto lo sciopero di 4 ore indetto da Fit-Cisl, Uilt-Uil e Faisa-Cisal.

Tra le motivazioni la riduzione delle risorse regionali destinate al settore e l’eliminazione di servizi essenziali con gravi ricadute per le aree interne.

Sospiri: ‘I lavoratori scioperano e D’Alfonso li ignora’

“I lavoratori della neonata Società del Trasporto pubblico abruzzese sono costretti allo sciopero contro le scelte politiche operate dalla maggioranza di sinistra, e il Governatore D’Alfonso li ignora e, piuttosto, pensa a incontrare i vertici della società per scegliersi la prossima auto di rappresentanza. È questo il quadro emblematico che oggi ha descritto l’interesse del governo regionale nei confronti dei 1.600 lavoratori della Tua, che, come purtroppo previsto già mesi fa, stanno cominciando a scontrarsi con la realtà di una Regione distante, che, anziché preoccuparsi dei 10milioni di tagli annunciati dal Governo Renzi nel settore, si è preoccupata di fare 15 nuove assunzioni senza concorso. Purtroppo lo avevamo previsto, lo abbiamo denunciato preventivamente, ma i sindacati, che oggi scendono in piazza, non ci hanno dato ascolto e ora pagano sulla propria pelle un errore madornale”. E’ l’intervento del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in merito allo sciopero odierno, il secondo in due mesi, dei lavoratori della Tua nei confronti della politica della sinistra nel Trasporto pubblico collettivo.
“Oggi i sindacati si stanno risvegliando dal torpore e si stanno accorgendo di quanto fosse apparente la riforma del settore operata dal presidente D’Alfonso, una riforma che in sostanza si limitava all’accorpamento delle tre società esistenti, un’operazione puramente finanziaria fatta con la speranza di riuscire a chiudere toppe di qua e di là, con il pretesto che una società unica avrebbe garantito il taglio dei costi della politica, l’ottimizzazione delle gare per la fornitura dei servizi, e un miglior impiego del personale – ha ricordato il Capogruppo Sospiri -. In realtà già in consiglio regionale abbiamo dimostrato che tutto questo non sarebbe avvenuto, a partire dal taglio dei costi della politica, ossia i costi del Consiglio d’amministrazione; al contrario l’unico effetto della fusione sarà l’aumento del 5 per cento del prezzo dei biglietti, a carico dell’utenza, senza cancellare i costi degli affitti, visto che la società unica ha sede a Chieti, dove, appunto, la Regione paga un canone di locazione, anziché a Pescara, dove c’è una sede di proprietà che almeno avrebbe garantito un contenimento dei costi. E tutto questo è avvenuto, purtroppo, nel totale silenzio dei sindacati che oggi lamentano la mancata attuazione del biglietto unico, l’eliminazione di servizi essenziali e addirittura la volontà del Governo regionale di procedere a una graduale privatizzazione del settore. Non solo: a fronte del preannunciato taglio di 10milioni di euro di risorse da parte di Renzi, il governatore D’Alfonso si era impegnato a ridurre quel taglio a ‘soli’ 5milioni di euro, e invece, a oggi, restano confermati i 10milioni di euro in meno nei bilanci. In sostanza oggi i sindacati cominciano a sollevare quelle stesse preoccupazioni e quei timori che il centro-destra aveva già denunciato in aula lo scorso aprile, esprimendosi contro un accorpamento che non è ‘riforma’ del trasporto pubblico locale. E ancora oggi ribadiamo che, a fronte di 10milioni di euro in meno sul bilancio, se non verranno rivisti i contratti di secondo livello, andando a toccare gli accordi sindacali, non riusciremo a impedire il fallimento né delle tre aziende, né tantomeno dell’azienda unica. Ovviamente Forza Italia ribadisce il proprio sostegno ai lavoratori dell’odierna Tua, ma ciò che oggi colpisce è la totale indifferenza del Governatore D’Alfonso in merito a una tematica tanto delicata. Mentre i lavoratori oggi scioperavano e animavano il sit-in sotto gli uffici regionali, lo stesso D’Alfonso, senza esprimere una sola parola di solidarietà o di rassicurazione nei confronti di quelle famiglie, ha incontrato gli stessi vertici della Tua, ma non per parlare dei problemi della nuova azienda, bensì per sottoscrivere un contratto di comodato con la società per l’utilizzo delle sue auto di rappresentanza. Un tempismo veramente inaccettabile, da parte del Governatore, che ha risuonato come una presa in giro dei lavoratori stessi e che ci fornisce l’esatta misura del reale interesse del Presidente D’Alfonso nei confronti delle sorti della società”.

D’Alessandro replica: ‘Auspichiamo intese ma anche i sindacati hanno le loro colpe’

“Ora auspichiamo intese, lo sciopero non serve a nulla, la Regione non è controparte dei lavoratori e dei territori, stiamo risolvendo i guasti del passato, tutti hanno responsabilità, compresi i sindacati. È sicuro che c’è stato lo sciopero, è certo che i problemi che c’erano, dopo lo sciopero, sono tutti rimasti li intatti.
Lo sciopero dovrebbe essere un fatto eccezionale, ma si è trasformato in una resa di conti tra sindacati. Una competizione per le tessere, un gioco tra sigle, in un pericoloso vortice di chi fa “più uno” incuranti del rischio di implosione.
Nessuno sta tagliando servizi essenziali ma con noi gli autobus non viaggeranno più vuoti, né ci saranno più inutili sovrapposizioni. Abbiamo tagliato dirigenti ed organi statutari, dimezzati nel numero e nei costi, ora stiamo affrontando la nuova riorganizzazione del lavoro.
In altre parti d’Italia la furbizia delle posizioni ha portato alla svendita delle società pubbliche; noi lo abbiamo evitato, scongiurando il fallimento di Arpa subito e di GTM e Sangritana a breve. Abbiamo salvato 1.600 posti di lavoro nonostante le minori risorse a disposizione e l’indebitamento proveniente dal passato”. Così si è espresso Camillo D’Alessandro, Sottosegretario alla Giunta regionale con delega ai trasporti

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