Pescara. In attesa di sapere ulteriori dettagli dal primario di Infettivologia Giustino Parruti, che parlerà domani in Commissione Ambiente, dal Comune arrivano le anticipazioni sulla casistica sanitaria riscontrata presso i reparti dell’ospedale pescarese relativa alle problematiche della balneabilità delle acque.
Ancora forte, infatti, la polemica in città: prima la rottura della condotta di via Raiale e lo sversamento di liquami di fogna in mare e fiume, poi l’intervento riparativo dell’Aca che ha versato 350 litri di Oxygen, disinfettante su cui molti conservano dubbi circa l’acidità e le proprietà corrosive e irritanti. E intanto ieri anche il Pescara si è colorato di marrone.
La consigliera comunale Tiziana Di Giampietro, vice presidente della Commissione Sanità e pediatra di famiglia, dopo aver interloquito con il dottor Parruti, anticipa i riscontri dai reparti frontiera per le patologie legate ad eventuali irritazioni cutanee e gastroenterite legate ai batteri fecali nel mare, secondo i dati dei reparti diDermatologia, Pronto Soccorso, Ufficio Igiene, Pediatria e Infettivologia:”Nell’Unità ospedaliera del dottor Parruti”, riferisce la Di Giampietro– si è sorprendentemente registrata una diminuzione sia delle consulenze che dei ricoveri rispetto al 2014, anno in cui le temperature non erano state peraltro così elevate. Anche dal territorio non è giunta all’Ufficio Igiene diretto dalla dottoressa Carla Granchelli alcuna segnalazione di patologie infettive cutaneo-enteriche. Il reparto di Dermatologia dell’ospedale non segnala consulenze per Staphylococcia cutanea, ovvero sovra infezione batterica dell’irritazione cutanea. I pazienti hanno fatto ricorso solo per patologie minime di tipo irritativo e non infettivo, correlabili all’aumento delle temperature dell’acqua del mare e non ad infezioni delle stesse. In Pediatria si sono avute consulenze e ricoveri solo per forme di diarree da Rotavirus, tipiche di questa stagione e non aumentate rispetto al 2014. Tra i ricoveri non si è registrato neanche un caso di diarrea da Coliformi, né da Salmonelle”.
“Durante l’estate”, spiega la consigliera, che è anche medico di base, “sono in agguato insidie di diverso tipo, alcune legate all’aumento della temperatura, provocano patologie che vanno dall’eritema cutaneo dell’idrosadenite (sudamina), in cui l’umidità impedisce l’evaporazione e il sudore si raccoglie in piccole bollicine sottocutanee. Queste possono macerare la cute che perde la sua funzione impermeabilizzante e si lascia penetrare da batteri presenti normalmente nell’ambiente che hanno così l’opportunità di diventare patogeni e creare infezioni che, per la loro ricorrenza, potremmo definire parafisiologiche, fino ad arrivare a forme patologiche (staphylococcie cutanee, gastroenterite da salmonella e coliformi). Lo stesso accade per le mucose dell’apparato gastrointestinale che, sia per una dieta più libera, sia per un aumento dell’inquinamento batterico favorito dal caldo, possono manifestare disturbi dispeptici fino alla diarrea. Dunque ogni estate tale fenomeno si presenta ovunque, per patologie irritative o infettive enteriche e cutanee. Se la pelle e le mucose già irritate, e dunque più soggette ad accogliere un’infezione, vengono a contatto con un quantitativo maggiore di germi nell’ambiente, possono manifestarsi altri problemi e la misura obiettiva dell’entità degli stessi è data dal maggior ricorso alle cure del proprio medico o, soprattutto per i turisti, al Pronto soccorso e ai reparti infettivologici, gastroenterologici e dermatologici dell’ospedale di riferimento. Per questo motivo sono state prese in considerazione le richieste di consulenza nell’Ospedale civile di Pescara sulle quali, rispetto ai mesi e anni precedenti, va parametrato il dato dell’influenza dell’afa sulla traspirazione cutanea e sull’equilibrio della flora batterica prima di avallare qualsiasi tipo di correlazione o allarme in merito allo stato delle acque marine”.