Pescara.”Attivare ogni forma di tutela al fine di prevenire e reprimere qualsivoglia comportamento foriero di inquinamento che provochi nocumento al territorio ed ai cittadini che lo abitano”. E’ quanto si legge in un esposto che il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Armando Foschi, ha presentato alla Procura della Repubblica di Pescara relativamente al presunto inquinamento delle acque della costa del capoluogo adriatico. La denuncia e’ stata inviata, per conoscenza, anche al prefetto.
“Da alcuni giorni – scrive l’esponente politico – la stampa riporta notizie in merito a casi di gastroenterite che avrebbero colpito molte persone, in particolare bambini, dopo aver fatto il bagno al mare. Tanti sembrano essere anche i casi di dermatiti, causati sempre dall’acqua marina. Sempre secondo gli organi di informazione, una segnalazione evidenzia la presenza di ‘Impetigine’: una infezione contagiosa dovuta a germi piogeni che colpisce specialmente i bambini piccoli aggredendo gli strati superficiali della cute, volto e arti. Per alcuni pediatri – viene rilevato nell’esposto – la causa e’ lo stafilococco, probabilmente presente nell’acqua del mare e in parte anche sulla sabbia”.
Foschi, inoltre, rileva che “negli ultimi tempi, alcune condotte fognarie, a seguito di guasti e/o rotture, pare abbiano sversato liquami non depurati nel fiume Pescara, ossia in mare”. Il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale chiede pertanto nell’esposto “che venga avviata un’indagine sui fatti” narrati “per accertare se vi siano responsabilita’ sulle conseguenze di quanto accaduto e se vi siano state azioni omissive e/o dolose da parte delle autorita’ e istituzioni preposte alla tutela della salute pubblica, chiedendo provvedimenti, ai sensi di legge, per coloro che dovessero risultarne responsabili”.
Interpellanze alla Regione ed esposto-bis
I gruppi del il M5S già nei giorni scorsi hanno depositato due interpellanze urgenti, al Comune e alla Regione, per sapere “quali sono le cause dei ripetuti superamenti dei limiti d’inquinamento nel primo tratto della costa nord di Pescara, se sono collegabili anche alle rotture della rete fognaria o, come affermato ieri dal tecnico dell’Aca Livello, non sarebbero da ricondurre a tali eventi; se gli enti preposti alla salvaguardia della salute pubblica, Regione e Comune in primis, hanno agito correttamente e seguendo le indicazioni previste dalla legge in questi casi, anche alla luce del fatto che le determine regionali recepite dal Comune di Pescara avrebbero rimosso il divieto di balneazione per i tratti di via Mazzini e via Balilla rispettivamente il 19 giugno e il 15 luglio, dopo lo svolgimento di manifestazioni sportive come l’Ironman, e che per via Balilla i superamenti dei limiti oltre quella data si sono registrati in altre due occasioni, 21 e 29 luglio; se non sia il caso di avviare dei monitoraggi sanitari in presenza di continui superamenti dei limiti e dei casi così frequenti d’infezioni tra i bagnanti soprattutto più piccoli, stando a quanto riportato dalle cronache locali; e infine se alla luce dei superamenti registrati in via Balilla in data 29 luglio non fosse opportuno monitorare anche i tratti di costa adiacenti, cosa che sembrerebbe non essere stata fatta”.
“Porremo questi quesiti anche alla magistratura”, riferisce il deputato pentastellato Gianluca Vacca, “con un esposto firmato dai deputati M5S, dai consiglieri regionali Pettinari e Marcozzi e dai consiglieri comunali M5S.