Pescara. Dall’invasione delle alghe a quella dei camion: week end di disagi per i bagnanti della riviera di Pescara, costretti a districarsi tra “cespugli” rigettati dal mare e i camion dell’Attiva impegnati nella loro rimozione.
Si consuma a suon di foto postate su Facebook la protesta di chi ieri mattina, nel pieno del relax delle prime ore di una domenica di mare che ben presto si sarebbe trasformata in una delle più affollate dell’estate, si è visto passare i camion della nettezza urbana sulla battigia, a pochi metri dalle palme in prima fila (quelle più costose).
Erano gli addetti di Attiva, impegnati a rimuovere i numerosi sacchi pieni delle alghe che hanno invaso il mare pescarese già da sabato, a causa dell’ondata di calore che le ha fatte proliferare a dismisura. “Si tratta del fenomeno dell’eutrofizzazione, cioè una proliferazione delle alghe – spiega il biologo Giovanni Damiani, esperto di ecologia del mare – che si verifica periodicamente. La crescita è stimolata da due fattori: la presenza di ‘concimi’ che vengono trasportati dai fiumi, e lì siamo nei pressi della foce del fiume, e l’attività metabolica accelerata dal caldo. È un fenomeno normale e non c’è nulla di preoccupante”.
Per tutta la notte tra sabato e domenica, gli operai della partecipata del Comune hanno lavorato, insieme ai balneatori, per ammassarle, ma la rimozione, evidentemente, non è stata possibile prima della mattinata. Così la gente in costume si è spaventata per il passaggio dei “bestioni” dell’Attiva ed è scoppiata la protesta su Facebook: in tanti hanno commentato, postando le immagini delle operazione, che “certi lavori andrebbero fatti alle sei di mattina”, mentre molti genitori si sono preoccupati per il passaggio degli automezzi tra il passeggio e il gioco dei bambini.
“Nessun ritiro straordinario del pattume organico nelle ore diurne, distese di alghe lasciate a marcire sotto il sole in pieno giorno perché la Attiva non può intervenire, un unico servizio di conferimento che parte alle 8 e va avanti sino alle 11, con i camion e i trattori della Attiva che ritirano il materiale putrido e maleodorante tra i bagnanti che fanno i tuffi, utenti che passeggiano a riva e bambini che giocano”, è invece la critica di Armando Foschi, dell’Associazione Pescara – Mi piace, nei confronti delle nuove disposizione delll’assessore delegato Marchegiani. “Adesso i sacchi con l’immondizia vanno lasciati alla riva del mare, sulla battigia”, dice Foschi, “E qui si pongono i primi due problemi: innanzitutto, durante la notte i cani randagi frequentano la spiaggia, e spesso, vedendo quelle buste, alla ricerca di cibo, le rompono disperdendo sull’arenile i rifiuti che all’alba Attiva, ovviamente, non raccoglie, costringendo il balneatore a un doppio lavoro per ripulire il pattume. Ma soprattutto, se dovesse arrivare una mareggiata in piena notte, quei sacchi contenenti i rifiuti che fine faranno?”.
RIMOSSE 36 TONNELLATE DI ALGHE
“Dissennato semmai, sarebbe stato lasciare 36 tonnellate di alghe sulla spiaggia. Non c’è domenica per le emergenze, vanno affrontate per la sicurezza e il decoro di tutti”, ribatte dal suo profilo Facebook il sindaco Marco Alessandrini.
“Le squadre di Attiva”, riferisce una nota del Comune, “sono state al lavoro da sabato notte sulla riviera pescarese per l’eccezionale spiaggiamento di alghe. In poche ore ne sono state raccolte oltre 36 tonnellate, un quantitativo che ha richiesto l’utilizzo di un mezzo preposto alla pulizia delle spiagge che ha dovuto operare fino a mattinata inoltrata di domenica per rimuoverle tutte e per rendere agibile la spiaggia”.