Civitaquana, neonato morto e occultato: chieste le intercettazioni sulla mamma accusata d’omicidio

Pescara. Prima udienza preliminare oggi davanti al gup Gianluca Sarandrea, per la 21enne di Civitaquana accusata dell’omicidio del figlio appena partorito, aggravato dall’occultamento del cadavere in concorso e dalla calunnia.

La vicenda risale al periodo compreso tra la fine di gennaio e la meta’ di febbraio 2014 quando, secondo le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Penne e della stazione di Civitaquana, coordinate dal pm Andrea Papalia, la giovane, giunta al settimo-ottavo mese di gravidanza, agendo in concorso con altre persone non ancora identificate, avrebbe provocato la morte del figlio neonato immediatamente dopo il parto o, comunque, del feto durante il parto e successivamente ne avrebbe occultato il cadavere.

Oggi la difesa ha presentato richiesta di perizia integrativa e l’accusa la trascrizione di alcune intercettazioni telefoniche e ambientali. Il gup si e’ riservato e la decisione si conoscera’ in occasione della prossima udienza fissata per il 22 settembre. L’imputata, che per questa vicenda e’ stata anche arrestata, deve inoltre rispondere di calunnia in quanto, pur sapendolo innocente, avrebbe incolpato un amico dell’omicidio e dell’occultamento.

Nello specifico, la 21enne in una denuncia del maggio 2014 nei confronti del marito, un 28enne di origine marocchina dal quale e’ separata, avrebbe dichiarato falsamente che, giunta al settimo-ottavo mese di gravidanza, a seguito di una emorragia o, comunque, di una vistosa perdita ematica asseritamente conseguente ad un’aggressione da parte del marito, avrebbe chiesto aiuto ad un amico il quale l’avrebbe portata immediatamente a casa sua e, dopo averle praticato una puntura per l’anestesia, l’avrebbe aiutata a partorire un bambino che sarebbe nato gia’ morto. La giovane, inoltre, non solo avrebbe accusato l’uomo di aver occultato il cadavere del neonato, ma avrebbe anche riferito, sempre falsamente, di avere successivamente incontrato casualmente l’amico il quale l’avrebbe minacciata di non riferire nulla e di non fare il suo nome.

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