Abbateggio. Il Tar di Pescara ha accolto il ricorso del Comune di Abbateggio, che si opponeva al ripristino ambientale della cava “Collevotta”, in località di Abbateggio, nei termini in cui era stato disposto dalla Regione Abruzzo.
“Si trattava di un ripristino parziale e inadeguato” spiega il sindaco di Abbateggio e presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, “tanto che la stessa Sama (ex proprietaria del locale cementificio, Ndr.) non aveva neanche impugnato l’atto. Il Comune ha però preteso che il ripristino ambientale venisse effettuato conformemente al piano originario, ovvero che cava Collevotta tornasse ad esattamente come prima che iniziassero i lavori promossi dalla Sama, e non come stabilito dall’ente regionale. Il Tar ha rilevato che la Regione non abbia adeguatamente valutato le esigenze ambientali del territorio e che le argomentazioni addotte esulano dall’aspetto ambientale, che non risulta aver avuto il rilievo primario che gli spetta per legge”.
“È l’ennesimo successo del Comune di Abbateggio in questa lunga battaglia”, commenta Di Marco, “un piccolo Comune che, in perfetta solitudine e seguito dal giovane avvocato Matteo Di Tonno, che ringrazio e a cui riconosco di dimostrare sempre più specifiche competenze in materia ambientale, si è imposto sui colossi dell’industria mineraria e sulla Regione Abruzzo stessa. Oggi sono ancora più convinto di quanto dichiarato durante il vertice che si è svolto presso il Comune di scafa per discutere della crisi occupazionale del territorio a seguito della chiusura del cementificio: se i Comuni del bacino minerario seguiranno le orme di Abbateggio, avremo un grimaldello efficace da utilizzare nella trattativa per la riconversione del sito e per la salvaguardia dei posti di lavoro”.
Dopo le notifiche di rito, l’avvocato Di Tonno attiverà le procedure affinché sia dato fattivo seguito alla decisione del Tar. La Regione e Sama sono state condannate a pagare le spese legali.