Pescara, pene alternative alla detenzione

carcerePescara. L’Ufficio Esecuzione Penale Esterna del Provveditorato Regionale per l’Abruzzo e il Molise del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, i Centri Servizi per il Volontariato delle due regioni e la Conferenza regionale del Volontariato Giustizia dell’Abruzzo e Molise hanno recentemente firmato a Pescara un protocollo d’intesa che punta a fare del volontariato un’occasione di riabilitazione per chi sconta pene alternative alla detenzione.

Nello specifico, quattro sono gli obiettivi dell’accordo.

Anzitutto, accrescere la collaborazione tra gli operatori penitenziari e i volontari, incrementare la conoscenza delle esigenze di chi sta scontando pene alternative, incentivare la cultura della legalità e, infine, aumentare il numero di quanti fanno volontariato nel settore dell’esecuzione penale esterna.

Degli obiettivi che saranno raggiunti mediante alcune azioni specifiche, come la formazione congiunta di operatori penitenziari e volontari, progetti ad hoc, la partecipazione delle persone condannate alle attività delle associazioni di volontariato, la realizzazione di iniziative di educazione alla legalità e, infine, una più stretta collaborazione tra le parti nella gestione degli Sportelli informativi integrati già esistenti o da attivare.

“Si tratta di un protocollo molto importante” ha detto Ermanno Di Bonaventura, presidente del Coordinamento dei Csv dell’Abruzzo “in quanto mette in luce come la gratuità possa essere una grande occasione di riscatto per chi deve scontare una pena. Non solo, ma grazie a questo accordo i detenuti avranno la possibilità di riprendere contatti con la società mediante un canale privilegiato: quello del volontariato, che della società rappresenta una delle parti migliori, per il suo amore alla persona, il rispetto delle regole, la passione per costruire il bene comune. Ci metteremo subito al lavoro per far decollare questo grande progetto, ringraziando sin da subito tutti i protagonisti che con noi hanno deciso di percorrere questa strada”.

Marina Serra


 

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