Montesilvano. Ammonta a quasi 300mila euro la somma che il Comune di Montesilvano è costretta a pagare per un errore burocratico commesso negli anni passati. Nei giorni scorsi, infatti, è giunto a Palazzo di Città un sollecito di pagamento relativo ad una sentenza su un altro esproprio eseguito senza prevedere la relativa copertura finanziaria.
Lo riferisce il sindaco Francesco Maragno commentando la condanna a quasi 240.000 € ai quali si sommano 43.000 euro circa di spese legali, più i costi di registrazione delle sentenze e gli interessi maturati sino ad oggi, per una causa di esproprio. I terreni oggetto della sentenza si trovano tra via Chiarini e via Vestina nella zona di comparto 17 del Piano Zona 1. Le aree, di una superficie totale di 1934 mq, vennero espropriate a tre privati tra il 1980 e il 1982 per degli interventi di edilizia convenzionata, ossia per costruire la cooperativa edilizia Mazzini, composta di 9 alloggi duplex a schiera. Gli espropri non vennero perfezionati anche perché nel 1983 subentrò una nuova legge per la quale l’indennità di esproprio doveva essere misurata sul valore venale del terreno.
«Ancora una volta dobbiamo fare i conti con la superficialità delle scelte amministrative del passato – dice ancora il sindaco Maragno – che si ripercuote duramente sulla già precaria e difficile condizione finanziaria dell’ente, provata da debiti che continuano ad accumularsi sulle casse comunali, riducendo conseguentemente la possibilità di azione amministrativa».