Pescara. Arriva al capolinea l’iter del Piano regolatore portuale di Pescara che si trascinava ormai da sette anni. L’annuncio e’ del sindaco Marco Alessandrini e del suo vice, Enzo Del Vecchio, alla presenza del presidente della Regione Luciano D’Alfonso e del comandante della Capitaneria di Porto Enrico Moretti, i quali hanno anche spiegato quali saranno i passaggi successivi. La procedura, ha spiegato Del Vecchio, e’ stata completata con la messa a punto dei chiarimenti alle osservazioni arrivate a dicembre dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Per rispondere alle osservazioni sono stati costituiti dei tavoli e a livello comunale c’e’ gia’ stata la presa d’atto da parte della giunta quindi non servono altri passaggi a livello amministrativo. Ora si attende il vaglio da parte della sezione competente del Consiglio superiore dei lavori pubblici che “esaurira’ questo lavoro presumibilmente entro giugno, ha detto D’Alfonso, dopodiche’ avremo lo strumento vigente”. Alessandrini ha sottolineato il “valore centrale del Prp, per le ovvie incidenze sulla agibilita’ del porto e sul fatto che per troppo tempo questa partita e’ rimasta impantanata nelle secche della pigrizia e della burocrazia con la quale ogni giorno ingaggiamo un tiro alla fune”.
Per D’Alfonso “sui porti e sulla loro specializzazione si costruisce il futuro della regione, che ha a che fare piu’ con l’economia dell’acqua che con l’economia della terra. Ora c’e’ la possibilita’ di fare delle opere che costituiscono la seconda stagione di vita del porto seguendo la logica di un disegno unitario” e tra gli interventi in programma c’e’ anche “il superamento della strozzatura della diga foranea”. I fondi, ha fatto notare il presidente, “ci sono” e “abbiamo la fortuna di avere una autorita’ marittima che non ha in odio il porto di Pescara e si e’ battuta” per arrivare al risultato di oggi. Il presidente della Regione ha in mente anche altro e cioe’ “di rendere belli gli spazi portuali, dove devono andare gli operatori, i cittadini e gli operatori turistici. Non deve essere una zona off limits ma bisogna renderla uno spazio della citta’, ovviamente in condizioni di sicurezza, ed e’ da valutare se si gradisce che l’asse attrezzato entri nel porto. Dunque, presentatemi un progetto affinche’ diventi piu’ bello lo spazio a terra. Siamo pronti ad inaugurare una stagione di millimetrico ascolto,evitando che si crei un rapporto di odio tra la citta’ e l’infrastruttura”. D’Alfonso ha anche fatto notare che “presto sara’ efficace pure il Prp di Ortona mentre quello di Vasto e’ vigente”. Moretti (che si occupera’ lunedi’ della consegna del materiale al ministero) ha definito il Prp “non come un punto di arrivo ma come un trampolino ideale per saltare eA dare dignita’ al sistema portuale, per valorizzare la domanda che c’e’ sul territorio”. Nel momento in cui arrivera’ il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, si dovranno attendere i progetti (al momento se ne sta occupando il Provveditorato alle opere pubbliche) e poi ci sara’ la gara per cominciare i lavori.
Proprio su questo punto si basa la polemica di Lorenzo Sospiri, capogruppo in Regione di Fi, il quale fa notare che “il Piano regolatore portuale di Pescara continua a non avere ne’ date ne’ certezze: nei prossimi giorni verranno inviati a Roma i documenti integrativi richiesti nel dicembre 2014 dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, ma, concretamente, non abbiamo ancora i progetti, ne’ tanto meno abbiamo una data che ufficializzi l’apertura del cantiere. Anche oggi tanto rumore per nulla, la solita passerella politica. Al presidente D’Alfonso – aggiunge – consigliamo meno riflettori e meno chiacchiere, che rallentano solo la sua Regione-lumaca”.