Sono queste le richieste avanzate dal pubblico ministero Paolo Pompa, durante l’udienza davanti al gup Guido Campli, per gli imputati nella vicenda relativa al concorso, al Comune di Pescara, per l’assunzione di Guido Dezio, come dirigente a tempo determinato. Dezio e i tre componenti della commissione esaminatrice hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Nella stessa inchiesta è coinvolto anche l’ex sindaco Luciano D’Alfonso che però ha optato di essere giudicato con il rito ordinario. Secondo l’accusa D’Alfonso, avrebbe procurato intenzionalmente a Dezio, accusato di falso, un ingiusto vantaggio patrimoniale, violando le norme di legge che disciplinano l’accesso alla dirigenza al Comune. Secondo gli inquirenti, inoltre, Dezio avrebbe falsamente attestato alla commissione d’esame di “avere ricoperto incarichi equiparati a quelli dirigenziali e di ricoprire allo stato attuale un incarico dirigenziale presso pubbliche amministrazioni, per un periodo di almeno cinque anni“. I tre componenti della commissione d’esame, invece, devono rispondere di concorso in abuso d’ufficio.L’udienza preliminare è stata poi aggiornata a domani mattina, alle 9, quando si riprenderà con la replica dei difensori dei quattro impuati.