Città Sant’Angelo: anche i balneatori contro il porto turistico

Città Sant’Angelo. Oltre agli albergatori e agli ambientalisti, anche i balneatori si manifestano scettici rispetto al progetto del porto turistico alla foce del Saline.

“I nostri dubbi nascono dal sito prescelto, che presenta una serie di criticità sotto l’aspetto ambientale a causa dell’inquinamento del fiume Saline”, scrivono in una nota Mario Troisi (FIBA-CONFESERCENTI), Cristiano Tomei (FAB-CNA) e Ottavio Di Stanislao (ASSOBALNEARI-CONFINDUSTRIA).

“Movimentando i sedimenti, infatti, si potrebbe innescare effetti pericolosi sulla qualità delle acque e, dunque, sulla loro balneabilità”, spiegano i tre rappresentanti, “La costruzione di una tale opera, inoltre, opererebbe uno stravolgimento delle correnti marine che potrebbero accentuare il fenomeno erosivo, che colpisce la costa. Per le strutture balneari esistenti nei comuni limitrofi dunque, questa opera rischia di essere un pericolo evidente”. Ma non sarebbero solo gli stabilimenti balneari a rischiare: “A soli 10 chilometri dall’area individuata è attivo infatti il Porto Turistico “Marina di Pescara”, una struttura già da diverso tempo presente  che mette in campo una concorrenza ben più rodata della struttura che si vuole realizzare a Città Sant’Angelo”, proseguono i balneatori, “e che come le altre strutture da diporto operanti nel territorio costiero regionale  dimostra comunque che le imbarcazioni sono già dotate di ogni comfort, riducendo al minimo dunque gli acquisti “a terra” dei diportisti, limitando così a poche attività commerciali il reale impatto sull’economia locale. Fra l’altro, le strutture diportistiche italiane stanno attraversando un periodo di crisi, ed aprirne una nuova rischia di esporre il nostro territorio e la nostra economia ad un investimento assolutamente non produttivo e realizzato nel momento peggiore.

“Siamo preoccupati da questo clima superficiale che si preannuncia attorno a questa operazione. Non si è a conoscenza del business plan che possa giustificare un tale tipo di investimento, così come si è in assenza di un tempestivo ed articolato coinvolgimento delle imprese esistenti sul territorio e delle categorie economiche.Ecco perché”, concludono Troisi, Tomei e di Stanislao, “chiediamo all’Amministrazione Comunale di fermarsi, di aprire una fase di profonda riflessione, di condivisione delle scelte, di concentrazione delle energie sulle vere emergenze economiche del territorio, ovvero il lavoro, la viabilità, l’ospitalità turistica da sviluppare puntando sulle eccellenze”.

 

 

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