Omicidio Pescara: tragedia annunciata. C’era una richiesta di arresto per Grieco VIDEO

Pescara. Di “tragedia annunciata” avevano già parlato ieri, in lacrime, sia la figlia di Giandomenico Orlando che l’avvocato della famiglia del pasticciere ucciso a coltellate ieri mattina in via Puccini. Ma ora la conferma arriva anche dalla questura: era stata chiesta la misura cautelare alla Procura.

Mentre proseguono gli accertamenti della squadra mobile di Pescara sull’omicidio del pasticciere Giandomenico Orlando, 67 anni, ucciso ieri a coltellate davanti al suo laboratorio, emergono i particolari dei rapporti tra la famiglia Orlando e il presunto assassino, Giovanni Grieco, buttafuori 42 anni, arrestato ieri su una panchina della pinetina di Pineto dopo ore di ricerche.

Grieco, infatti, non ha confessato dopo l’arresto. Interrogato nella caserma dei carabinieri della cittadina sulla costa teramana, l’uomo non ha risposto alle domande dei Pm Di Stefano e Scamurra: ha solo ammesso ai militari che lo hanno trovato su una panchina, in stato confusionale, di essere “quello che cercate”, mentre della fine del 67enne ha detto di non sapere di averlo ucciso. Un interrogatorio durante il quale l’uomo ha riferito solo dove aver lasciato l’auto usata per l’agguato e la fuga e l’arma che ha trafitto il petto di Orlando: una noccoliera con lame, cioè un coltello con impugnatura a tirapugni, ritrovata in un cassonetto di via Carducci. In casa sua, però, la polizia ha ritrovato un arsenale: 4 pugnali, un machete, uno sfollagente, una catena e un nunchaku orientale. Che sia stato lui è praticamente acclarato, ma per chiudere le indagini la squadra mobile sta ascoltando nuovamente alcuni testimoni mentre la Scientifica esaminerà la Mini Cooper ritrovata in via Isonzo e l’arma per raccogliere e comparare sangue e Dna con quelli di Grieco e della Vittima. Una goccia è già stata individuata sulle scarpe di Grieco, finite sotto sequestro.

TRAGEDIA ANNUNCIATA

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[L’intervista all’avvocato della famiglia Orlando, Giuseppe De Girolamo]

Il movente, per quanto futile sia, è stato già acclarato: Grieco era ossessionati dai rumori che la pasticceria al pianterreno faceva arrivare al primo piano, dove abitava con l’anziana madre. E per il dissidio condominiale sarebbe arrivato a uccidere, non prima di aver più volte aggredito i pasticcieri. E non solo. Una prima lite, quella che ha scatenato tutto, risale al 2010: una discussione all’interno del negozio noto in tutta Pescara per problemi condominiali provocati dai Grieco, arrivò la polizia, e la madre del buttafuori, che vive sopra al negozio con il figlio, fu condannata. Un fatto mai accettato dai Grieco, perchè da allora le liti sono state continue. Il 42enne, appassionato di fitness e di armi, ce l’aveva con tutti gli  Orlando, nonostante la famiglia lo conoscesse bene da quando era bambino. Giovanni Raffaele Grieco aveva preso di mira Alessio, il figlio di Giandomenico, e due volte lo ha aggredito alle spalle. Nei suoi confronti i procedimenti avviati sono altrettanti: uno dopo l’8 agosto del 2013, nell’ambito del quale la Divisione anticrimine della questura di Pescara ha presentato alla Procura della Repubblica tre note informative in cui veniva ribadita la necessita’ di una misura cautelare nei confronti di Grieco, e uno di novembre 2014, con due informative in cui si ravvisava di nuovo la necessita’ di una misura cautelare. Ma tali misure non sono mai arrivate e l’unico provvedimento e’ un ammonimento del questore nei confronti del presunto omicida. Per il 42enne, sottoposto a fermo a ottobre scorso, i reati ipotizzati per quei fatti sono quelli di stalking e lesioni, ma anche maltrattamenti in famiglia.

GRIECO SPACCO’ IL NASO A UN ALTRO VICINO

Contro di lui sono state raccolte, peraltro, tante testimonianze e lui stesso non nascondeva le sue intenzioni violente. “Rimango nella mia posizione, aveva detto alla polizia quando lo ha ascoltato. Se succede qualcosa di grave sapete dove venirmi a prendere”. E ancora: “Ci hanno rovinato, a me e a mia madre. Non li sopporto piu'”. Tra l’altro Grieco se la sarebbe presa anche con un altro condomino, che ha aggredito fratturandogli le ossa nasali, a dimostrazione della sua indole violenta.

La convalida dell’arresto avverà domani mattina alle 9 nel carcere teramano di Castrogno, dove è stato condotto in quanto arrestato in provincia di Teramo. Il fascicolo degli atti, poi, sarà trasmesso dal Gip Domenico Canosa a Pescara.

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