Pescara. Un velo bianco che dal mare ha inghiottito Pescara fino all’altezza di corso Vittorio Emanuele: nonostante i venti gradi, la città stamattina si è ritrovata in piena atmosfera da inverno in Val Padana.
Una fitta nebbia ha avvolto il lungomare e il centro del capoluogo adriatico, facendo avvertire ai pescaresi anche una notevole afa. Il fenomeno, visibile anche da qualche chilometro dalla sopraelevata dell’Asse Attrezzato, ha spiazzato i tanti che, com’è abitudine a inizio maggio, approfittano del caldo per la corsetta sulla riviera e i ragazzini che saltano la scuola per le prime giornate in spiaggia, seppur la visibilità non è superiore alle poche decine di metri. Lo stacco netto si avverte all’inizio delle banchine del porto dove si ha la vista nitida guardando le montagne e un muro bianco, invece, rivolgendosi al mare.
Ma non è nulla di preoccupante, solo nebbia marittima, un episodio che crea sorpresa ma non è poi così raro, specialmente in primavera e ad inizio estate. Capita quando la temperatura del mare reagisce ai cambiamenti del tempo molto più lentamente rispetto al terreno: in questi primi giorni di maggio, l’aria sulla terraferma si è scaldata fino a raggiungere i 20-25 gradi, mentre l’acqua dell’Adriatico fatica a scaldarsi altrettanto rapidamente. Se l’aria si scalda ulteriormente mentre la superficie del mare supera a malapena i 20 gradi, sul mare il contatto tra l’aria calda sopra e l’acqua fredda sotto porta all’evaporazione dell’acqua stessa, e in certi casi anche alla successiva condensazione in goccioline finissime, che poi nel giro di qualche ora vanno a costituire il banco di nebbia: nient’altro che una nuvola aderente al suolo che non può salire in alto a causa dell’aria molto stabile.