Discarica di Bussi, Regione e Governo si costituiscono parte civile

BussiPescara. Regione, ministero dell’Ambiente e presidenza del Consiglio dei ministri si costituiscono parte civile nel processo sulla discarica tossica di Bussi. La costituzione di parte civile è stata ratificata nel corso dell’udienza preliminare, che però è stata rinviata al  25 febbraio per lo sciopero degli avvocati.

 

Il rinvio, disposto dal gup (giudice per l’udienza preliminare) Luca De Ninis, non muta il corso degli eventi, visto che sia la Regione che il Governo (il minstero dell’ambiente e la presidenza del consiglio dei ministri) hanno manifestato la volontà di costituirsi parte civile nel processo che vede imputate 27 persone, che con responsabilità diverse, devono rispondere di molteplici reati: avvelenamento delle acque, disastro colposo, commercio di sostanze contraffatte e adulterate, delitti colposi contro la salute pubblica, turbata libertà degli incanti e truffa. Tra gli imputati figurano, tra gli altri, l’ex presidente dell’Aca (azienda comprensoriale acquedottistica) Bruno Catena, l’ex presidente dell’Ato (ambito territoriale ottimale) Giorgio D’Ambrosio, oltre che alcuni amministratori della società Montedison. Nella discarica di Bussi, come emerso durante l’indagine, per diversi anni sarebbero stati smaltite circa 500mila tonnellate di sostanze tossiche, come cloroformio, tetracloruro di carbonio, tricloroetilene e metalli pensati. L’udienza preliminare è stata aggiornata al 25 febbraio, con la costituzione di parte civile e per la discussione delle stesse costituzione, mentre poi un nuovo appuntamento davanti al gup è previsto per l’11 marzo.

 

Gestione cookie