Pescara. Come il suo predecessore Mascia fece ad agosto 2012, il sindaco Alessandrini emana un’ordinanza che limita a 25 i posti disponibili per il settore dello stadio Adriatico dedicato ai disabili. Carrozzine Determinate attacca: “Non siamo dei fessi”, ma Alessandrini si difende con la “questione di sicurezza”.
E’ stata emanata venerdì scorso, alla vigilia della partita interna con il Vicenza, l’ordinanza sindacale che limita a 25 i posti destinati ai disabili nel settore dedicato della tribuna Maiella dello stadio Adriatico, concedendo ad altri 84 diversamente abili di assistere da un corridoio della tribuna Adriatica. Lo stesso provvedimento preso dall’ex sindaco Albore Mascia ad agosto 2012, quello che portò i membri dell’associazione Carrozzine Determinate ad incatenarsi ai cancelli dello stadio per protesta. “Allora il problema fu risolto non dalle istituzioni, ma dalla generosità e dalla sensibilità della Pescara Calcio”, ricostruisce il presidente dell’associazione, Claudio Ferrante, “Fu costruita una tribunetta con le vie di fuga, cioè una rampa per le carrozzine. A seguito di quella protesta clamorosa – prosegue Ferrante – le istituzioni, con la mediazione del questore Passamonti, decisero che i posti per le carrozzine ed i loro accompagnatori fossero più di 100, come prevede la legge per uno stadio lo Adriatico, con la promessa che i lavori provvisori pagati dalla Pescara Calcio sarebbero diventati definitivi. Infatti visionammo e chiedemmo la modifica del progetto che doveva essere realizzato dal Comune. Ma ora per ordine di sicurezza in quella tribuna possono assistere solo 25 disabili con i loro accompagnatori”.
Questa, infatti, la motivazione addotta dal primo cittadino Marco Alessandrini: “L’ordinanza da me firmata – spiega – rappresenta un’assunzione di responsabilità sull’accesso in sicurezza nella porzione dello stadio che necessita di adeguamenti, visto che in passato ciò non è avvenuto e che il relativi lavori sono di prossima esecuzione”. Il sindaco sostiene che il provvedimento sia stato imposto da un “richiamo proveniente dalla Questura, un problema di sicurezza e di ordine pubblico, un atto dovuto e non discriminatorio”.
“Non capiamo se le persone disabili sono anche considerate dei fessi”, ribatte Ferrante, “Questa soluzione era stata già bocciata tre anni fa dalla Questura, dal Comune, dalla Pescara Calcio, non solo perché è zona completamente senza copertura ma anche perché i disabili non riusciranno mai a vedere la partita per via delle vetrate e dei pannelli pubblicitari, infatti i tifosi della tribuna Adriatica come tutti i tifosi dello stadio non si siedono mai nelle sedioline collocate in basso proprio per via della totale mancanza della visibilità”.
“Ho già dato disponibilità, insieme a Questura e Pescara Calcio, a trovare una soluzione condivisa a questo problema con le associazioni”, assicura Alessandrini, “nei prossimi giorni organizzeremo a tal fine un incontro con l’obiettivo di coniugare le inevitabili esigenze di sicurezza al diritto per tutti di accesso allo stadio”. Ma le Carrozzine Determinate non abbassano la guardia e promettono, qualora non venissero presi provvedimento, di tornare ad incatenarsi davanti all’Adriatico.