Penne. Un mese fa, quando scattò l’operazione “Lavoro pulito”, erano risultati irreperibili e avevano evitato l’arresto. I carabinieri, però, non hanno mollato la presa e nelle ultime ore hanno eseguito altri cinque ordini di custodia cautelare in carcere.
Sono tutti nordafricani i cinque uomini arrestati, nelle ultime ore, dai carabinieri della compagnia di Penne, diretti dal comandante Massimiliano Di Pietro, in collaborazione con i colleghi di Cantù, Osimo e Fano. In carcere, dopo una serie di appostamenti e controlli incrociati, sono finiti: Sami Akkari di 36 anni, Riadh Akare di 39, tunisini residenti a Cantù; Tark Jlassi di 31, tunisino residente nel pesarese, Nader Ben Ahmed Zhioua, di 35 tunisino, domiciliato a Viadana (Mantova), e Abdelali Hzoum, di 40 anni, marocchino domiciliato a Camerano (Ancona). I nuovi ordini di custodia cautelare in carcere, come è noto, rientrano nella maxi-operazione, avviata dai carabinieri della compagnia di Penne e coordinata dalla procura di Pescara, che ha smantellato una capillare organizzazione, con ramificazioni in diverse parti dello Stivale, che gestiva lo sfruttamento di cittadini extracomunitari, reclutati nei paesi d’origine, e poi impiegati come braccianti in aziende agricole. La procura, nel mese di dicembre, ha emesso 108 ordini di custodia cautelare, nei confronti di italiani e stranieri, ma non tutti i provvedimenti sono stati ancora eseguiti perché alcuni degli indagati (tra i quali i cinque fermati nelle ultime ore) si sono resi irreperibili.