Pescara. “È la seconda volta che proprio in quella classe cade un pezzo di intonaco. Non è possibile che un avvenimento così grave possa accadere e ripetersi nel tempo”. E’ agghiacciante la dichiarazione affidata dal Comitato Studentesco Pescara ad un comunicato pubblicato sul sito dell’Unione degli Studenti.
Un’affermazione, riferita a un episodio di alcuni anni fa, che necessità dei doverosi riscontri, eppure mentre ieri circa mille persone abbandonavano l’istituto Alberghiero, evacuato precauzionalmente dopo che una pioggia di intonaco aveva investito tre ragazzi durante la lezione di spagnolo, le stesse voci si rincorrevano a raffica. “Eravamo in classe quando abbiamo udito un boato, poco dopo abbiamo sentito suonare la campanella e ci è stato detto di abbandonare la scuola” e, subito dopo il racconto dello spavento, chi in quell’edificio ci passa ogni mattina dal lunedì al sabato ha cominciato a denunciare. “In questa scuola ogni giorno si rischia per la nostra incolumità”, dichiarava un insegnante seguendo la folla che si riversava in via dei Marsi; “In passato ci siamo lamentati molto per le condizioni della struttura, speriamo che dopo quanto accaduto oggi ci ascolteranno”, ripeteva uno dei rappresentanti d’istituto. A parlare di “situazione nota” è stata anche la senatrice Ncd Federica Chiavaroli che, in una nota inviata al ministro dell’Istruzione Giannini ha riferito come “Il crollo verificatosi nell’Istituto alberghiero ‘De Cecco’ è purtroppo la triste conferma di una situazione ben nota. Infatti, da tempo il preside Paolo Andrea Buzzelli lamenta la necessita’ di interventi di manutenzione e l’inadeguatezza dei locali, soprattutto a fronte del grandissimo afflusso di studenti registrato negli ultimi anni”. D’altronde la situazione è grave a livello nazionale: secondo il Consiglio nazionale dei Geologi “parliamo di un patrimonio edilizio vetusto di circa 42mila scuole”.
I ragazzi non ci stanno, “Non siamo più disposti ad entrare a scuola correndo il rischio di mettere a repentaglio la nostra incolumità. La scuola dovrebbe essere anzitutto un posto sicuro e non una fonte di pericolo per le studentesse e per gli studenti”, afferma il comunicato del Comitato Studentesco. Per oggi pomeriggio alle 16 è stata organizzata un’assemblea al parco de Risesis, dove i rappresentanti degli studenti ribadiranno quelle che ora, lontane dalle occupazioni di dicembre, suonano come richieste serie e indispensabili: “Sono anni che denunciamo le condizioni fatiscenti dei nostri istituti ma le risposte sono sempre state insoddisfacenti e i fondi minimi. Pretendiamo un sopralluogo delle autorità interessate in tutte le scuole di cui abbiamo documentato problemi strutturali e dei veri piani di investimento da parte delle autorità locali e nazionali”.
A CASA IN 600
Questa mattina sono rimasti a casa circa 600 studenti del Del Cecco che frequentano la palazzina A, per un totale di 23 classi. Lezioni regolari, invece, nella palazzina B del complesso ubicato tra via dei Marsi, via dei Sabini e via dei Peligni, e nelle sedi distaccate di via Italia e via Tirino. Il personale docente rimasto senza classi dove insegnare, rende noto sempre la scuola, è invece a disposizione negli altri plessi secondo il proprio orario mentre il personale Ata in servizio sempre nella palazzina A e’ stato dislocato negli altri plessi.
Poco dopo le 9, intanto, ha preso il via nel palazzo della Provincia di Pescara, ente proprietario della scuola, una riunione convocata dal presidente Antonio Di Marco per analizzare l’accaduto e decidere il da farsi. Sono presenti i dirigenti della Provincia, il segretario generale Antonello Langiu, il comandante della polizia provinciale Giulio Honorati, i rappresentanti dei vigili del fuoco e il preside del De Cecco, Paolo Andrea Buzzelli.
LEZIONI SOSPESE PER DIECI GIORNI
Nel corso della riunione è stato stabilito che l’attività didattica nel plesso A rimarra’ sospesa per un massimo di dieci giorni al fine di consentire le indagini necessarie mentre l’attivita’ amministrativa proseguira’ in quanto il piano terra dell’edificio risulta accessibile. Indagini che inizieranno immediatamente per verificare la stabilita’ degli intonaci dei solai delle aule del plesso A, unitamente alle indagini termografiche, finalizzate ad accertare eventuali anomalie e in modo da poter prevenire eventuali ulteriori episodi di distacco. Al termine delle attivita’ di indagine sara’ messo a punto un crono programma di interventi che tenga conto anche degli aspetti di sicurezza.
Nel corso della riunionè’ infine stato deciso cheun consiglio d’istituto straordinario si svolgerà domattina alle ore 9 presso la presidenza dell’Alberghiero. Le lezioni dei circa 600 ragazzi (23 classi) che frequentano i corsi all’interno del plesso A dovrebbero essere sospese anche per la prossima settimana, ma il dirigente Buzzelli e il corpo docente starebbero studiando una soluzione alternativa (qualunque decisione sara’ subito comunicata tramite il sito della scuola wwwww.alberghierodececco.gov.it). “Ho trovato grande collaborazione da parte dei vigili del fuoco e del dirigente scolastico – ha dichiarato Di Marco – ma anche grande maturità da parte dei ragazzi e comprensione dalle loro famiglie. L’episodio avvenuto ieri ha scosso gli equilibri di ciascuno di noi. La Provincia non intende essere di circostanza su tale avvenimento, ma abbiamo, e stiamo ancora, valutando tutto ciò che è pensabile per mettere al sicuro gli spazi scolastici”.
DI MARCO SCRIVE A RENZI: CI SERVONO 5,4 MILIONI
“Questi episodi non possono, e non debbono, piu’ ripetersi”: + uno dei passaggi chiave della lettera che presidente della Provincia ha inviato al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, evidenziando la necessità di fondi e chiedendo oltre 5 milioni di euro. “In un momento di trasformazione delle Province, fa notare il presidente della Provincia, “non si puo’ in alcun modo tralasciare e mettere in secondo piano tutto cio’ che riguarda la manutenzione e la sicurezza di tutte le strutture dedicate alla formazione ed alla crescita delle future generazioni. Considerata pero’ l’attuale situazione finanziaria delle Province, e di quella di Pescara in particolare, e’ praticamente impossibile una programmazione delle priorita’ di intervento sui plessi scolastici per un piano di manutenzione delle strutture”.
“Ormai si riesce ad intervenire solo in quei casi dove si manifestano episodi come quello di ieri”, sottolinea Di Marco, “e invece i lavori dovrebbero essere promossi in modo sistematico, incominciando dai plessi più malridotti, che vanno resi sicuri senza ulteriori indugi”. Da Palazzo dei Marmi Di Marco fa poi una sintesi delle risorse necessarie, al di là dei quattro progetti presentati nell’ambito del Piano Scuole Sicure (di cui uno e’ stato finanziato per 330.000 euro mentre gli altri risultano essere in graduatoria): “Servono 5 milioni e 400 mila euro”, dice sommando le varie voci, per cui al premier viene chiesto di portare la questione “all’attenzione del Consiglio dei Ministri, per consentire la realizzazione delle primarie opere di messa in sicurezza delle strutture scolastiche”.