Pescara. Se il vero skate-park della città rimane chiuso, gli skaters pescaresi trasformano la città in uno “skate-park diffuso”: annoso problema quello della struttura sportiva dei Gesuiti, ma ora è il presidente del consiglio comunale a contare i danni subiti dai monumenti usati come rampe.
Lo storico ritrovo degli amanti dello skateboard pescaresi è la marmorea piazza Garibaldi, dove il monumento ai caduti di Cascella e le superfici lisce sono l’ideale per salti e acrobazie sulla tavola a rotelle. Negli anni, poi, si è aggiunta la piazza sotto la Madonnina del porto e, ultima in ordine, la restaurata rotonda Paolucci, con tanto di fontane a neon a fare da sfondo artistico ai tricks. Gradini, corrimano e dislivelli fanno la gioia di giovani e giovanissimi amanti dello skate. Tanto che anche il sito specializzato Stakemape.it annovera questi come i ritrovi per gli skaters da visitare nel capoluogo adriatico. Da questo elenco, però, manca lo skate-park costruito anni addietro nel complesso sportivo comunale dei Gesuiti.
Rampe, salti e protezioni di tutto punto: peccato che chi lo ha progettato, così vicino ai condomini circostanti, non abbia calcolato che il rumore degli skate potesse dare fastidio a un intero rione, arrivato al punto da fare causa al Comune che ha preferito arrivare ad una transazione che prevedeva la chiusura dello spazio. Una struttura praticamente nuova e inutilizzabile, bloccata dalle reti metalliche saldate sulle piste per evitare che i più irriducibili si introducessero abusivamente per continuare a “girare”.
Il risultato è che lo skate-park rimane chiuso e i monumenti continuano a subire i danni di chi allo skate non vuole proprio rinunciare. Le fotografie scattate dal presidente del consiglio comunale mostrano tutti i colpi periti da fontane e monumenti, ed è lo stesso Antonio Blasioli a chiedere all’assessore allo sport Giuliano Diodati di “trovare uno spazio che possa essere dedicato allo skateboard ma anche a sport affini come i pattinatori”. “Pescara – afferma in una nota Blasioli – ha bisogno di spazi appositi che servirebbero anche come punto di ritrovo giovanile per scopi ricreativi e sociali. Potrebbero infatti accedervi e girarvi tutte le persone che praticano free-style con le bici, bmx in particolare, le persone che amano i rollerblade e i pattini in generale. Diverrebbe inoltre un punto di ritrovo e per i pescaresi e per la gente di fuori che non ha un park nella propria città”.
“E’ evidente che questa situazione va sanata con reciproco vantaggio anche dei residenti che chiedono maggiore tranquillità, ma anche – conclude Antonio Blasioli – per i nostri monumenti che non meritano di essere arruolati a d ornamenti per i tricks”.
DIODATI: INDIVIDUATA AREA PER SKATEPARK
Non si fa attendere la risposta dell’assessore Diodati, che a Blasioli risponde: “Per meglio comprendere le esigenze degli skaters diverso tempo fa abbiamo contattato le associazioni che li rappresentano, prima di metterci alla ricerca di spazi adeguati. Da qui è emerso che uno spazio papabile è quello che si trova nelle adiacenze del porto turistico Marina di Pescara, si tratta di un’area demaniale data in concessione al Marina, che richiesta al presidente Daniele Becci e all’amministratore Bruno Santori in un recente incontro. Si è dunque attivato un dialogo per vagliare il possibile utilizzo dell’area nei tempi idonei ad attrezzarla e metterla in sicurezza. Una volta acquisita, andrà riqualificata dal Comune in economia affinché diventi una pista e al contempo verrà individuata anche la forma migliore per renderla fruibile agli utenti, in modo da ridurre disagi e rischi derivanti dalla situazione attuale e da offrire ai ragazzi un luogo dove esprimersi liberamente, anche sullo skate”.