Tar Pescara, il Governo rifiuta l’emendamento contro la sopressione

Pescara. Il Governo Renzi ha comunicato alle commissioni Affari costituzionali e Bilancio, riunite congiuntamente, il suo parere negativo all’emendamento che differiva la chiusura della sezione distaccata del Tardi Pescara in linea con la proroga al 28 febbraio della Relazione sull’assetto organizzativo dei tribunali amministrativi regionali, che non è stato presentato entro il 31 dicembre 2014 come prevedeva il decreto legge 90/2014.
Lo riferisce l’Onorevole Gianni Melilla di Sel, promotore dell’emendamento. Il deputato pescarese indica come “occorre ora concentrarsi sulla suddetta Relazione da trasmettere al Parlamento, e affidata al Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa che dovrà fare una analisi dei fabbisogni, dei costi delle sedi e del personale, del carico di lavoro di ciascun Tribunale e di ciascuna sezione, nonché del grado di informatizzazione”.
La Relazione – spiega Melilla – dovrà contenere un Piano di Riorganizzazione, che prevede misure di ammodernamento e razionalizzazione della spesa e la eventuale  individuazione di sezioni da sopprimere, tenendo conto della collocazione geografica, del carico di lavoro e dell’organizzazione degli uffici giudiziari. Spetterà ad un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri definire poi, entro il 31 marzo 2015, le modalità di soppressione e di trasferimento di contenzioso e personale.
“Per l’Abruzzo sarebbe un grave danno per i cittadini e per gli operatori della giustizia”, conclude Melilla, “e dunque si tratta ora di intervenire a tutti i livelli per chiarire le ragioni innegabili della conferma della sezione distaccata del Tar di Pescara”.
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