L’Aquila. E’ vicina la sentenza nel processo sull’appalto per la ricostruzione della caserma Campomizzi dell’Aquila avvenuta nel corso dell’emergenza post terremoto 2009.
Nella giornata di oggi, nel corso del dibattimento al tribunale dell’Aquila, è emerso che sono due le udienze mancanti, la prossima fissata per lunedì 16 aprile, l’altra sarà effettuata a stretto giro. A testimoniare presso il Tribunale aquilano, oggi, anche il capo della Polizia, Franco Gabrielli, che all’epoca dei fatti era prefetto del capoluogo.
Alla sbarra 11 imputati, tra dirigenti del provveditorato alle Opere Pubbliche che ha appaltato l’opera, tecnici e imprenditori, tra cui l’attuale presidente dei costruttori della provincia dell’Aquila, Ettore Barattelli, che insieme ai due colleghi aquilani Giulio Vittorini ed Enzo Romano Marinelli, facevano parte del Consorzio Federico II che si è aggiudicato, secondo i giudici, in maniera non regolare l’appalto. Gli altri sono: Giovanni Guglielmi, all’epoca provveditore interregionale Opere pubbliche, Giancarlo Santariga, ex provveditore aggiunto alle Opere pubbliche per l’Abruzzo, i funzionari del provveditorato Giuliano Genitti, responsabile unico del procedimento, Claudio Quartaroli, direttore dei lavori, Filippo Di Giacomo, direttore dei lavori, Luigi Zaccagno, direttore operativo, Carlo Clementi, dirigente del provveditorato e Giovanni Benevieri, collaudatore statico.
Le ipotesi di reato sono turbativa d’asta, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, abuso d’ufficio, reiterate falsità ideologiche commesse da pubblici ufficiali e da privati, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per 600 mila euro. Al centro dell’inchiesta della Procura aquilana, coordinata dal pubblico ministero Stefano Gallo, l’appalto ‘su misura’ a ditte compiacenti per la ristrutturazione della Campomizzi, destinata dapprima a ospitare gli sfollati del sisma del 6 aprile 2009, oggi residenza per studenti universitari e sede dell’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu) dell’Aquila. Secondo l’accusa dirigenti e tecnici del Provveditorato Opere Pubbliche, stazione appaltante, avrebbero adottato procedure e soluzioni tutte finalizzate a far eseguire l’intera realizzazione delle opere previste alla Caserma Campomizzi alle imprese aquilane del Consorzio Federico II.
Gli imputati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Vincenzo Calderoni, Antonio Milo, Ernesto e Massimiliano Venta, Cesidio Gualtieri, Claudio Cagnoli, Carlo Peretti.