Sono circa 290 le aziende aquilane, sulle 333 in elenco, uscite dalla procedura di infrazione europea, che non dovranno restituire le tasse sospese dopo il sisma del 2009.
Oltre il 90% del totale, a cui si aggiungono le pratiche ancora al vaglio del commissario, Maria Margherita Calabrò. Ne ha dato notizia direttamente il ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, a Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno. “In pochi mesi abbiamo trovato la soluzione a un problema in stallo da anni – ha dichiarato Amendola – grazie al contributo di tutti, le imprese abruzzesi possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Nessuno dimentica il terremoto che ha sconvolto queste terre nel 2009, a cui si aggiungono danni economici i cui strascichi si vedono ancora adesso.
Proprio per questo non era più tollerabile l’incertezza legata alle procedure di recupero, in cui sono stati costretti a vivere molti imprenditori, i loro dipendenti e le loro famiglie. Oggi abbiamo posto la parola fine a questo incubo che resta, ne siamo consapevoli, una parte del dramma più grande che si è consumato undici anni fa. L’obiettivo che ci eravamo posti era cercare di aiutare il tessuto economico della regione, restituendo certezza e serenità. Possiamo dire di esserci riusciti, grazie al confronto con la Commissione europea, le categorie produttive e i territori.
A riprova – ha concluso Amendola – che i problemi si risolvono attraverso il dialogo e il negoziato”. Il ministro Amendola aveva illustrato già, il 14 febbraio scorso, nella sede di Confindustria, all’Aquila, i nuovi parametri concordati con l’Ue per tirare fuori dalla partita della restituzione delle tasse sospese dopo il sisma, buona parte delle imprese coinvolte.