Roccaraso. Ricostruire attraverso un docufilm la storia della strada ferrata Sulmona-Carpinone-Isernia e raccontare la profonda trasformazione storico-sociale e culturale avvenuta nel XX secolo sugli Altipiani Maggiori, grazie all’arrivo della ferrovia che da Sulmona si inerpica fino ai 1300 metri di Pescocostanzo, Rivisondoli e Roccaraso, per poi ridiscendere verso Isernia.
Il 5 agosto alle 15.30, nella sala consiliare del Comune di Roccaraso, i registi Anna Cavasinni e Fabrizio Franceschelli presenteranno IL TRENO DEGLI ALTIPIANI, uno straordinario docufilm in prima visione che racconta la storia di quella che oggi viene chiamata la Transiberiana d’Italia, prodotto dall’Associazione Territori Link e distribuito in tutte le edicole della regione insieme al quotidiano Il Centro dal 2 al 31 agosto. La presentazione seguirà l’arrivo del treno storico degli “Altipiani maggiori” alla stazione di Roccaraso previsto in mattinata.
Oltre agli autori saranno presenti Francesco Sabatini, presidente emerito dell’Accademia della Crusca, il maestro Angelo Valori che ha curato la colonna sonora, dirigenti dell’Associazione Le Rotaie che promuove i treni storici. Parteciperanno anche i dirigenti regionali Francesco Di Filippo e Giancarlo Zappacosta.
Il docufilm è stato realizzato dai registi Anna Cavasinni e Fabrizio Franceschelli, con l’aiuto del Comune di Roccaraso, con il sostegno della Regione Abruzzo – Dipartimento Turismo Cultura e Paesaggio, legge 98/99, con la preziosa disponibilità della Fondazione FS Italiane, la consulenza storica del professor Francesco Sabatini e con la collaborazione dell’Associazione Le Rotaie.
“Sono immagini straordinarie, un vero e proprio patrimonio da conservare gelosamente per capire come la realizzazione di infrastrutture strategiche può essere determinante per lo sviluppo di un territorio – ha spiegato il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato – In questi anni abbiamo creduto nel progetto di rilancio di questa linea ferroviaria e sono convinto che ci siano tutte le condizioni per rendere sempre più stabili e frequenti il numero delle corse su questa tratta”.
Il racconto si sviluppa attraverso testimonianze autentiche, le voci di quelle persone, alcune ormai centenarie, che hanno vissuto quegli anni di grandi mutamenti, ed è arricchito da fiction ambientate nel periodo che va dal 1915 al 1950. Per realizzare le ricostruzioni storiche, tentando di avvicinarsi il più possibile alla realtà dell’epoca, gli autori hanno scelto di coinvolgere direttamente gli abitanti degli Altipiani, trasformandoli in attori protagonisti di quest’opera.
Dal 2013 i treni storici sono tornati a fermarsi nelle antiche stazioni abruzzesi, grazie all’impegno dell’Associazione Le Rotaie e della Fondazione FS italiane. Da subito questa straordinaria iniziativa ha attirato folle di turisti, tanto che in ogni occasione i biglietti sono andati esauriti in pochi minuti.