Ora la ASL di L’Aquila interviene sulla scandalosa vicenda della ReSelPlast di Ortucchio dove dai primi di settembre 2009, e, cioè, da quando scoppiò un pauroso incendio che coinvolse una buona parte dei rifiuti stoccati, permangono grandi cumuli di rifiuti a cielo aperto.
L’Azienda Sanitaria è intervenuta a seguito di una segnalazione inviata dalla SOA Onlus che lo scorso 11 maggio durante l’ennesimo sopralluogo aveva constatato la completa inerzia delle autorità pubbliche nel rimuovere una situazione di grave rischio.
Le immagini sono inequivocabili; nulla appare cambiato rispetto ad un sopralluogo svolto nel 2016.
La ASL scrive testualmente che “considerato il perdurare nel tempo dell’inconveniente igienico-sanitario, appare evidente come il Comune di Ortucchio debba urgentemente esercitare il potere sostitutivo previsto in merito dalla vigente normativa per la bonifica e il ripristino dello stato dei luoghi, al fine di prevenire ulteriore pregiudizio sanitario ed ambientale per l’intera area”.
Le associazioni hanno anche attivato un accesso agli atti per verificare per quale ragione il sito non compaia nell’anagrafe regionale dei siti potenzialmente contaminati.
In ogni caso è una situazione veramente incredibile ed imbarazzante per un paese che partecipa al G7 e per una regione che spende centinaia di milioni di euro nel Masterplan per nuove e costosissime infrastrutture non riuscendo neanche a gestire l’ordinaria e la straordinaria amministrazione.