Il trasferimento dell’infermiera Rossella Nardecchia, dal blocco operatorio al day-surgery dell’ospedale San Salvatore di L’Aquila, è legittimo.
Lo ha stabilito il giudice del lavoro del tribunale di L’Aquila, respingendo il ricorso in via d’urgenza (art. 700 codice procedura civile) in cui la Nardecchia contestava il suo spostamento in un altro reparto dell’ospedale e chiedeva la revoca della disposizione assunta dalla Asl nello scorso novembre.
Il giudice ha così accolto le motivazioni dell’azienda sanitaria, assistita dagli avvocati Silvia Catalucci, Antonio e Francesco Valentini di L’Aquila, addotte per sostenere la piena legittimità dell’atto. Alla base della motivazione del ricorso, presentato dalla Nardecchia, che in sala operatoria rivestiva la mansione di strumentista, c’era il supposto carattere punitivo del provvedimento della direzione sanitaria.
Tale provvedimento, secondo la ricorrente, sarebbe stato adottato dalla Asl dopo le dichiarazioni (rese nell’estate scorsa) della stessa infermiera relative a una serie di presunti problemi esistenti nel blocco operatorio in cui ella prestava servizio.
Dichiarazioni che avevano creato un clima di forte tensione con gli altri colleghi di sala operatoria che avevano preso le distanze dalla Nardecchia sottoscrivendo in 11 un documento di ‘sfiducia’ verso la stessa: di qui la decisione della Asl, al fine di garantire la necessaria serenità tra il personale del blocco operatorio, di spostare l’infermiera in altra unità operativa.