Questa mattina, nella suggestiva cornice del museo Munda, nel corso del convegno ‘Anestesia-rianimazione e chirurgia aquilana a 10 anni dal terremoto, è stato presentato ad autorità politiche regionali e locali il primo trattato completo, edito in Italia, sulle nuove tecniche (basate soprattutto sulle radiofrequenze) per il trattamento delle varie malattie in cui si manifesta il dolore. Un opuscolo ponderoso, dalla elegante veste grafica, che comprende video esplicativi e numerose foto: una guida autorevole ed esaustiva, alla cui stesura hanno concorso studiosi di levatura internazionale, primo tra tutti prof. Rafael Blanco, una delle figure più prestigiose, precursore delle nuove frontiere nella branca.
L’opera ha come editori il prof. Franco Marinangeli, direttore del reparto di anestesia e rianimazione del San Salvatore e il dr. Pierfrancesco Fusco, direttore dell’ambulatorio di terapia del dolore procedurale dello stesso presidio che sono anche due dei 50 autori che hanno concorso alla realizzazione del trattato. Stamane alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il direttore generale facente funzioni della Asl, dr.ssa Simonetta Santini, il sindaco di L’Aquila Pierluigi Biondi, il vice presidente della giunta regionale, Emanuele Imprudente e l’assessore regionale al bilancio Guido Liris.
Nella seconda parte del convegno si è parlato del forte impulso dato alla chirurgia grazie all’apporto del robot da Vinci, tecnologia su cui la Direzione Asl, negli ultimi anni, ha investito molto per alzare la professionalità dei chirurghi e per aumentare la precisione e la sicurezza degli interventi. I dati emersi danno l’idea del consolidamento dell’attività della chirurgia ordinaria, soprattutto se confrontati con la situazione pre-sisma. In particolare le ore assegnate annualmente alle unità di chirurgia per l’attività ordinaria sono passate, complessivamente, da 10.995 del 2007 a 13.833 del 2018, con un incremento del 26%.
In particolare, nel 2018, c’è stato un incremento di 881 interventi chirurgici rispetto all’anno precedente. Questo salto di qualità e di quantità, in virtù della professionalità dei chirurghi e della nuova tecnologia robotica, ha contribuito a creare un ‘brand’ che l’Aquila comincia ormai a ‘esportare’ oltre Regione.