Il provvedimento è stato emesso al termine delle indagini svolte dagli investigatori, a seguito della richiesta di aiuto da parte della vittima, nel corso delle quali sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico del coniuge in ordine a reiterate violenze fisiche e psicologiche per futili motivi, anche in presenza dei figli minori, nei confronti della donna.
I maltrattamenti sono iniziati nel 2015, allorché si è palesata nell’uomo una gelosia morbosa ed ossessiva nei confronti della donna, sfociata in minacce, percosse e insulti verbali, tali da determinare nella vittima un profondo stato di prostrazione psicologica, accompagnato da un insopportabile senso di umiliazione.
Episodi di violenza che avvenivano anche sul luogo di lavoro; in particolare l’uomo, gestore di un bar, in cui lavorava anche la donna, costringeva la vittima a non fare uso di cosmetici e a non indossare un abbigliamento che potesse attirare l’attenzione degli avventori, accompagnando i divieti con pesanti frasi offensive.
L’epilogo dei maltrattamenti, che ha indotto la donna a rivolgersi alla Squadra Mobile, è avvenuto lo scorso 1 febbraio, allorché nel corso dell’ennesima lite scaturita sempre per futili motivi, la donna è stata oggetto di una grave violenza da parte del marito che, dopo averla spinta a terra, in presenza dei figli l’ha trascinata per i capelli per l’intero appartamento, causandole traumi diffusi sul tutto corpo.