L’Aquila. Nella giornata di ieri, 6 giugno, personale della Squadra Mobile – sezione reati contro la persona, ha dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ad una donna maltrattata, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di L’Aquila, Guendalina Buccella, su richiesta del Sostituto Procuratore Guido Cocco, nei confronti di un 41enne, aquilano.
Il provvedimento è stato emesso al termine delle indagini svolte dagli investigatori, a seguito della richiesta di aiuto da parte della vittima, nel corso delle quali sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico del coniuge in ordine a reiterate violenze fisiche e psicologiche per futili motivi, anche in presenza dei figli minori, nei confronti della donna.
I maltrattamenti sono iniziati nel 2015, allorché si è palesata nell’uomo una gelosia morbosa ed ossessiva nei confronti della donna, sfociata in minacce, percosse e insulti verbali, tali da determinare nella vittima un profondo stato di prostrazione psicologica, accompagnato da un insopportabile senso di umiliazione.
Episodi di violenza che avvenivano anche sul luogo di lavoro; in particolare l’uomo, gestore di un bar, in cui lavorava anche la donna, costringeva la vittima a non fare uso di cosmetici e a non indossare un abbigliamento che potesse attirare l’attenzione degli avventori, accompagnando i divieti con pesanti frasi offensive.
L’epilogo dei maltrattamenti, che ha indotto la donna a rivolgersi alla Squadra Mobile, è avvenuto lo scorso 1 febbraio, allorché nel corso dell’ennesima lite scaturita sempre per futili motivi, la donna è stata oggetto di una grave violenza da parte del marito che, dopo averla spinta a terra, in presenza dei figli l’ha trascinata per i capelli per l’intero appartamento, causandole traumi diffusi sul tutto corpo.