Da indiscrezioni sembrerebbe che il detenuto di origini calabresi e ristretto al regime speciale del 41bis era praticamente quasi deceduto.
Estremamente determinante è stata quindi l’opera di rianimazione operata dal personale intervenuto tanto da poter dire che se non si è contata una vittima al carcere delle costarelle lo si deve all’elevata professionalità posseduta dagli operatori intervenuti.
La Uil complimentandosi con i colleghi torna a denunciare la condizione in cui versa il carcere dell’Aquila soprattutto in ordine all’eccessiva presenza di detenuti tra i più pericolosi d’Italia.
Il carcere dell’Aquila, infatti, detiene al suo interno il più alto numero di detenuti sottoposti al 41 bis d’Italia( ben 160).
Agenti costretti a pernottare altrove e quindi impossibilitati ad intervenire qualora, come nel caso in questione, si sentisse la necessità di dover provvedere in caso di assoluta emergenza.