Un forte incremento, che ha riportato il San Salvatore sulla scena della sanità che conta, capace di far impennare la mobilità attiva (utenza da fuori), reperire nuovi talenti del bisturi (da altre regioni) e attivare nuove, importanti tecnologie. Gli 881 interventi in più del 2018 riguardano sia la chirurgia ordinaria sia il day surgery (operazioni con un giorno di ricovero) e costituiscono il frutto di un progetto avviato 3 anni fa dalla direzione. In virtù dell’aumento dell’attività dell’anno scorso il numero di interventi complessivi, a fine 2019, potrebbe avvicinarsi alla soglia dei 12.000, tenendo conto che l’ospedale viaggia sulle 11.000 operazioni l’anno.
Tre i pilastri di questo investimento: l’acquisto del robot chirurgico da Vinci, la riorganizzazione del blocco operatorio e l’attivazione dell’ortopedia universitaria. Col robot, il cui acquisto fu caldeggiato oltre un anno fa dal dr. Luigi Di Clemente, direttore di urologia, nel 2018 sono stati effettuati 240 interventi con modalità che hanno spostato in alto il livello della qualità e della sicurezza.
Il braccio meccanico, utilizzato in sala operatoria, ha infatti permesso di eseguire operazioni di grande precisione molto complesse (tra cui la chirurgia addominale e d’ urgenza) e, soprattutto, col minimo tasso di invasività che porta a minore sofferenza e a degenze più brevi. La chirurgia robotica, oltre a richiamare utenti da altre regioni, ha avuto l’effetto di attirare nuovi, giovani chirurghi nell’orbita della Asl, due dei quali provenienti da Regioni del nord. L’altro filone che ha ridato smalto e grande slancio al settore è stato la chirurgia ortopedica universitaria, diretta dal prof. Vittorio Calvisi che, affiancato dal prof. Giandomenico Logroscino (proveniente dall’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma) ha effettuato, nel primo anno di attività, 500 interventi.
La forte accelerazione dell’attività operatoria, che ha riguardato in particolare la neurochirurgia, diretta dal dr. Alessandro Ricci e la chirurgia epato-bilio-pancreatica, diretta dal dr. Roberto Vicentini, si inquadra all’interno dell’azione svolta dalla task force del blocco chirurgico, istituito col supporto della direzione sanitaria di presidio, diretta dalla dr.ssa Giovanna Micolucci. Un gruppo di lavoro che ha riportato tra i chirurghi, dopo anni di tensioni interne, un clima di collaborazione e di fiducia, a cui molto hanno contribuito il reparto di anestesia e rianimazione, diretto dal prof. Franco Marinangeli, e il servizio infermieristico.
“Alla scadenza del mio mandato”, dichiara il manager Rinaldo Tordera, “esprimo l’auspicio che chi guiderà la Asl dopo di me possa portare avanti il lavoro svolto, superando i campanilismi tra i singoli ospedali, continuando gli investimenti e proseguendo nell’opera di risanamento del bilancio intrapresa in questi ultimi anni. Ringrazio tutti i dipendenti della Asl e in particolare la squadra dei miei più stretti collaboratori per l’impegno profuso. Sono stati 3 anni di duro lavoro all’interno di una grande esperienza umana e professionale”