L’iniziativa è stata promossa da una serie di soggetti: il gruppo è formato dal Master Emergency&Resilience dell’Università di Venezia IUAV , dall’associazione danese Emergency Architecture and Human Rights (EAHR), dalle realtà aquilane rappresentate dall’associazione VIVIAMOLAq e dallo studio Proteo Associati, in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria dell’Università dell’Aquila e l’ABAQ Accademia di Belle Arti de L’Aquila e il Liceo Artistico Statale Fulvio Muzi.
L’evento vuole richiamare l’attenzione sul ritorno alla normalità nella città capoluogo, consentendo ai cittadini di riappropriarsi della memoria collettiva legata i luoghi di relazione che i cittadini devono accogliere. I trenta alberi installati all’Emiciclo richiamano le radici storiche, culturali e paesaggistiche così come il diffuso desiderio di radicamento sociale.
L’evento odierno è il primo di altre iniziative che il gruppo promotore ha messo in calendario a L’Aquila a a dieci anni dal sisma del 2009.