In particolare, attraverso l’esame documentale e l’escussione in atti dei lavoratori dipendenti, si sono potute ricostruire compiutamente le prestazioni, erogate dall’Ente Previdenziale, indebitamente percepite dagli stessi soggetti.
È stata infatti riscontrata una marcata carenza dei prescritti requisiti in capo all’azienda rispetto all’assunzione di personale in relazione alla ridotta estensione dei terreni ed alla inesistente produzione.
Da maggio 2019 a settembre 2020 sono così emersi fittizi rapporti di lavoro – pari a 2.377 giornate lavorative – finalizzati al conseguimento di coperture previdenziali e/o prestazioni assistenziali indebite nei confronti di 17 cittadini extracomunitari.
Questi ultimi e il titolare dell’azienda sono stati pertanto deferiti all’A.G. per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche tesa ad ottenere indebite erogazioni pubbliche, a titolo di prestazioni a sostegno del reddito per oltre 40.000 euro, concernenti disoccupazione agricola, indennità Covid-19 ed indennità di maternità.
Le operazioni di servizio concluse si inquadrano nel complesso delle attività ed iniziative che la Guardia di Finanza continua ad attuare in relazione all’emergenza epidemiologica Covid-19 a tutela del lavoro per contrastare, in particolare, le più gravi forme di sfruttamento in danno dei lavoratori dipendenti, specialmente di quelli che si trovano in condizioni di particolare debolezza o bisogno ed a salvaguardia degli imprenditori che rispettano le regole.