“Massima solidarietà e sostegno alla maestra di Sulmona in sciopero della fame contro il green pass.
Ancora una volta da radicale noto come i metodi della nonviolenza subiscano tanta censura quanto la violenza, vera o presunta, sia invece oggetto di un’abnorme lente d’ingrandimento politica e mediatica, quasi a voler punire la prima ed incoraggiare colpevolmente la seconda ‘premiata’ con l’eccessiva visibilità”.
Così l’avv. Vincenzo Di Nanna, segretario di Amnistia Giustizia e Libertà Abruzzi, ha commentato la recente notizia della maestra di Sulmona che ha intrapreso uno sciopero della fame contro l’obbligatorietà del green pass, inviando una lettera al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
“Il provvedimento oltre ad esser palesemente incostituzionale si fonda su un presupposto falso dal punto di vista medico-scientifico e cioè che i vaccini proteggano dal contagio del virus Covid19: una circostanza smentita dalla stessa OMS lo scorso 6 aprile con delle conclusioni che sono state poi confermate anche a livello istituzionale. Il green pass sancisce quindi in modo del tutto irrazionale e illegittimo delle gravi forme di discriminazione tra i lavoratori, colpendoli su quanto hanno di più prezioso ovvero l’impiego che consente loro di sopravvivere. Come diceva Totò, ‘Alla faccia della salute!’, tanto che viene spontaneo domandarsi: l’Italia è ancora una Repubblica fondata sul lavoro?”.