Il Comune dell’Aquila ha formalmente domandato all’Agenzia nazionale per sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa) di ritirare in autotutela la prescrizione con cui viene imposta la sostituzione delle funi portanti della funivia del Gran Sasso.
L’istanza è stata firmata dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e dal dirigente del settore Avvocatura dell’ente, Domenico de Nardis: è stata successivamente inviata ai vertici Ansfisa e al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini.
“Il nulla osta rilasciato dall’Agenzia è contraddittorio – ha dichiarato il sindaco dell’Aquila, ricordando come – da un lato vengono riconosciute la validità e l’esito positivo di tutti i controlli, effettuati sia in fase di revisione quinquennale a novembre, sia al termine di verifiche specifiche, condotte da tecnici specializzati, a dicembre. Di contro, a fronte delle conformità riscontrate e pienamente coerenti con i parametri normativi e standard di sicurezza vigenti, si impongono delle prescrizioni stringenti”.
Perché il Comune non le vuole cambiare
Il sindaco ricorda poi come le prescrizioni sono comunque state portate avanti dal personale del Centro turistico, come riconosciuto dagli ispettori Ansfisa nel corso di un’ispezione.
Tra queste, però, viene altresì contenuta l’indicazione relativa alla chiusura dell’impianto al 30 aprile e la sostituzione delle funi portanti con un ampio anticipo rispetto al termine del 2028, anno in cui è previsto il termine della loro vita operativa.
La richiesta – sottolinea ancora il sindaco – sarebbe “immotivata e contrastante con gli esiti delle recentissime verifiche” considerato che non sono state rilevate riduzioni della sezione metallica della fiume né il deterioramento di porzioni della stessa.
Nelle sue dichiarazioni conclusive il sindaco ricorda come per l’amministrazione la sicurezza è al primo posto e che l’impianto risponde ai parametri previsti dalla normativa di riferimento secondo la stessa Ansfisa che, però, “imponendo le prescrizioni e la sostituzione dei cavi si contraddice. Delle due l’una: o l’impianto è sicuro o non lo è. O per lo meno non può esserlo solo fino al primo di maggio, nonostante le accortezze e i controlli effettuati dai tecnici del Centro turistico”.
Per le ragioni sopra esposte il sindaco richiede l’annullamento del provvedimento, anche alla luce del fatto che il Comune si troverebbe a dover affrontare per la sostituzione delle funi. In alternativa è stata anticipata la possibilità di impugnare il provvedimento anche in via giurisdizionale.