Alta specializzazione sul Parkinson a L’Aquila. Tra i pochi centri in Italia

Non tutti sanno che tra i centri contro il Parkinson a più alta specializzazione in Italia, c’è una struttura a L’Aquila che è un vero e proprio fiore all’occhiello.

È proprio nel centro abruzzese che è presente un dispositivo innovativo e avanzato: un casco ad altissima tecnologia che emette degli ultrasuoni focalizzati su punti specifici del cervello, consentendo un’attenuazione o un’eliminazione del tremore, con il paziente che può tornare a gestire i movimenti della mano.

parkinson
A L’Aquila un importante centro per la lotta al Parkinson (abruzzo.cityrumors.it)

La procedura per eliminare il tremore del Parkinson, assicurata proprio dall’ospedale di L’Aquila, è tra i pochi centri in Italia di questo tipo e ha ora celebrato il traguardo delle 200 prestazioni in 5 anni di attività.

Si tratta di un risultato di grande impatto, frutto della programmazione della direzione aziendale condotta dal manager Ferdinando Romano, illustrato poco fa nello stesso ospedale, nella sala Dal Brollo, alla presenza dei vertici Asl 1 Abruzzo.

Una storia di successi

Dall’attivazione del trattamento, risalente al febbraio 2018, ad oggi, il presidio di L’Aquila ha guadagnato progressivamente una grande visibilità a livello nazionale e internazionale, a cui hanno contribuito ulteriormente le numerose pubblicazioni scientifiche e la risonanza suscitata da importanti convegni.

sala di un ospedale
abruzzo.cityrumors.it

Più nel dettaglio, la prestazione per debellare il tremore del Parkinson, i cui oneri sono a carico del servizio sanitario nazionale, consiste in interventi di talatomia con ultrasuoni focalizzati guidati da risonanza magnetica.

Il trattamento è reso naturalmente possibile dall’intervento attivo di un team di specialisti che, tra gli altri, coinvolge anche il personale sanitario del reparto di neurologia, che seleziona il paziente, e del servizio di neuroradiologia, che esegue la procedura. Il trattamento ha in tutto una durata di circa 3 ore e il paziente, dopo una notte in osservazione, torna a casa.

Stando a quanto afferma la struttura, nel corso degli ultimi 5 anni sono stati eseguiti 200 trattamenti a una media di 34 l’anno: numeri che potrebbero non sembrare elevatissimi in termini assoluti, ma che in realtà hanno consentito all’ospedale aquilano di diventare la più importante struttura del centro Italia, nonché uno dei poli specialistici italiani con la casistica più numerosa relativamente ai pazienti affetti da malattia di Parkinson (circa il 50% del totale dei malati trattati).

Si trovano attualmente in lista d’attesa 44 pazienti già selezionati, mentre altri 60 attendono di avere la valutazione clinica e strumentale che precede l’intervento. Un terzo dei pazienti proviene da regioni come Lazio (28.4%), Campania (12.3%), Umbria, Puglia, Marche.

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