A rivolgersi alla giustizia amministrativa era stato l’ex sindaco di centrosinistra Giovanni Di Pangrazio, sconfitto al ballottaggio da De Angelis.
Il ricorso, curato dall’avvocato Vincenzo Cerulli Irelli, si fondava sul fatto che al primo turno la coalizione di centrosinistra aveva ottenuto più del 50 per cento dei consensi, anche se al ballottaggio si è imposto il candidato sindaco di una coalizione con partiti di centrodestra e liste civiche.
L’attribuzione dei seggi da parte della commissione elettorale è avvenuta, dunque, privilegiando la governabilità, ma in modo illegittimo secondo i ricorrenti, visto che il consenso raccolto dalla coalizione che ha eletto il sindaco era inferiore rispetto a quella guidata dal sindaco uscente.
Il tribunale di Avezzano aveva infatti assegnato al centrosinistra 6 seggi su 24, il 25 per cento.
Oltre a Di Pangrazio, hanno poi presentato ricorso anche i consiglieri di opposizione Leonardo Casciere (lista civica) e Francesco Eligi (Movimento cinque stelle).
Il Tar dell’Aquila, accogliendo i ricorsi, aveva annullato contestualmente buona parte del verbale di proclamazione degli eletti. Il Consiglio di Stato che si era riservata la decisione dopo l’udienza nei giorni scorsi, ha nominato un commissario ad acta per rideterminare gli eletti. De Angelis, riunito con il suo staff ancora non commenta.
Nei mesi scorsi, il primo cittadino si era detto pronto a rassegnare le dimissioni, andando a nuove elezioni, qualora gli fosse mancata la maggioranza in aula per amministrare.