L’Aquila. Tredici persone tra amministratori pubblici, proprietari di immobili, professionisti e imprenditori:sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di L’Aquila nell’ambito di una indagine diretta dal Procuratore della Repubblica Fausto Cardella e coordinata dal sostituto Simonetta Ciccarelli – condotta dalla Guardia di Finanza di L’Aquila e concernente un contributo di circa 2,4 milioni di euro destinato alla ricostruzione di un intero stabile nel Comune di Campotosto
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Le indagini dei finanzieri della Compagnia del capoluogo hanno rivelato che l’immobile,composto da sei piani e classificato, all’esito dei sopralluoghi post-terremoto, in categoria “E”, era, in realtà, già fatiscente prima del sisma, come peraltro confermato da diverse
denunce per atti di vandalismo presentate dai proprietari nel corso del tempo.
Ma anche nella relazione tecnica allegata alla domanda di contributo presentata dall’amministratore
di condominio era ben evidenziato tale stato di abbandono.
È stato quindi necessario ricostruire l’iter seguito dalla pratica, alla ricerca di
responsabilità da parte di funzionari pubblici che, nonostante la mancanza dei requisiti
richiesti per l’accesso ai finanziamenti di cui alle Ordinanze del Presidente del Consiglio dei
Ministri in materia, avevano comunque propiziato l’erogazione dei fondi.
È così emerso che il Comune di Campotosto, nonostante un parere formale di senso
contrario reso dalla Struttura Tecnica di Missione del Commissario delegato per la
ricostruzione, aveva comunque trasmesso la pratica alla “filiera” nell’intento di ottenere il
visto di regolarità amministrativa e giustificare, così, l’erogazione del contributo.
Sono anche emersi evidenti conflitti di interesse per ragioni di parentela diretta tra il
responsabile dell’ufficio tecnico comunale deputato alla trattazione della richiesta di
contributo ed il rappresentante legale dell’impresa designata per i lavori.
La documentazione acquisita nel corso degli approfondimenti è stata esaminata anche da
un consulente dell’A.G. che ha confermato lo stato di abbandono e fatiscenza dell’immobile
preesistente al sisma.
Su tali basi, la Procura della Repubblica di L’Aquila ha avanzato una richiesta di sequestro
per equivalente al Gip, Guendalina Buccella, per un importo pari al totale dei fondi liquidati finora, ovvero circa la metà dei contributi
riconosciuti, oltre al sequestro preventivo del conto corrente dedicato acceso per le
movimentazioni di denaro connesse ai lavori.
Il provvedimento emesso dal giudice è stato eseguito dai finanzieri, fino a concorrenza
dell’importo di 1,2 milioni di euro, cautelando l’immobile oggetto del finanziamento per le parti riconducibili agli indagati, che rispondono di abuso d’ufficio e indebita percezione di contributi statali.
Una vicenda che ha fatto drammaticamente emergere la convergenza di interessi tra
amministratori comunali, imprenditori, professionisti e proprietari in danno della
collettività.