L’Aquila. La chimica ‘soft’ delle piante orientali al posto del cortisone (dai pesanti collaterali) per curare il prurito cronico e ‘feroce’ della dermatite atopica. Dall’ospedale di L’Aquila, servizio Allergologia, uno studio-pilota potrebbe aprire la strada a una nuova frontiera terapeutica sui questa malattia cronica infiammatoria della pelle, caratterizzata da pelle secca, desquamata, irritabile e da eruzioni cutanee. La malattia colpisce le parti cruciali del corpo: viso, collo, avambraccio e spesso diventa un vero tormento per chi ne è affetto per frequenza e intensità del prurito.
Lo studio. Una ricerca clinica, condotta su un mini-campione di 12 adulti, età 18-35 anni, ha dimostrato che questo tipo di dermatite – che può diventare un vero e proprio incubo per la sua cronicità e che colpisce il 20% dei bambini – si può fronteggiare senza ricorrere ai farmaci-cortisone che risolvono sì il problema ma un prezzo molto alto in termini di effetti collaterali: danni all’apparato digestivo e altri effetti negativi. I sorprendenti risultati dello studio saranno ora approfonditi con una seconda ricerca che prenderà il via a dicembre (con un campione più ampio) e che verrà sottoposta al vaglio del Comitato etico della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila. In 8 settimane di studio, all’interno del reparto Allergologia, diretto dal dr. Carlo Di Stanislao, la malattia, che è in vertiginoso aumento (più 200% negli ultimi vent’anni), è stata debellata del tutto in 9 casi dei 12 sottoposti al nuovo trattamento sperimentale mentre, nei restanti 3 casi trattati, vi è stata una riduzione del prurito e della flogosi (infiammazione). Su cosa si basa il nuovo approccio anti dermatite atopica? Il metodo utilizza l’applicazione combinata di crema emolliente a bassa glicerina, gluco-gircerolo e l’assunzione per via orale di un derivato delle proprietà della Perilla frutescens Britt, pianta erbacea cinese, utilizzata come ortaggio, anche in Giappone, contro diarrea, influenza, anemia e nevralgie. “I costituenti chimici isolati nelle foglie”, dichiara il dr. Stanislao, “sono prevalentemente rappresentati da polifenoli (molecole organiche naturali) mentre, nell’olio estratto dai semi, si trovano molti acidi grassi polinsaturi, in particolare l’acido linoleico. La somministrazione di un decotto due volte al dì lontano dai pasti (ore 10-22)”, continua Di Stanislao, “ha eliminato l’eczema in 9 dei 12 soggetti sottoposti allo studio. Inoltre, l’impiego solo della crema idratante non ha dato luogo a recidive nel corso dei tre mesi successivi”.
Boom di malati in vent’anni: dai 10 del 1990 ai 150 di oggi. Attualmente, all’Aquila, sono 70 i bambini (1-12 anni) seguiti da Allergologia mentre gli adulti (18-35 anni) sono oltre 150. Agli inizi del 1990 all’Aquila i soggetti colpiti da dermatite atopica erano non più di una decina e oggi, come detto, i soli soggetti adulti sono 150: in oltre vent’anni l’aumento registrato è stato elevatissimo.
Cause. La malattia si deve sia a fattori genetici che ambientali e i bambini nati da madri nella fase avanzata della loro vita fertile hanno un rischio maggiore di quelli nati da madri più giovani.
Cortisone efficace ma con pesanti effetti collaterali. “Oggi, per la cura di questa patologia”, dichiara Di Stanislao, “vengono usati farmaci che, pur risultando assai efficaci nella terapia, presentano un ‘conto’ piuttosto alto al paziente perché hanno conseguenze negative sull’organismo.”
Mobilità attiva per l’‘occhio allergico’: all’Aquila da altre Asl. Il San Salvatore è l’unico ospedale in Abruzzo che permette di accertare, con uno specifico esame, l’esistenza di una congiuntivite da allergia. Il test consiste in ‘strisci congiuntivali’, cioè tamponi non invasivi. Circa 200 test l’anno, di cui 50 su pazienti residenti in altre Asl abruzzesi.