Appello commissione grandi rischi: processo blindato a L’Aquila

L’Aquila. Strada di accesso alla Corte di Appello dell’Aquila interdetta e aula di udienza off limits alla stampa. Un processo dunque ‘blindato’ quello che sta per aprirsi nei confronti dei sette scienziati della Commissione Grandi Rischi.

 

 

Il presidente di Corte d Appello Stefano Schiro’ a causa delle aule della Corte molto piccole ha deciso di tenere fuori (riservandola quella della Grandi Rischi solo agli avvocati, imputati e alle parti civili) gli organi di informazione e chiunque volesse assistere al dibattimento. Per ovviare a questa decisione di forza maggiore, e’ stata allestita una sala con dei video per seguire le udienze. Amara sorpresa per gli automobilisti che si sono trovati la strada interdetta per questioni di sicurezza, ovvero quella che costeggia la Corte d’ Appello, via Pile. L’organo consultivo della presidenza del Consiglio e’ stato condannato nella sua composizione del 2009 per aver compiuto analisi superficiali e aver dato false rassicurazioni agli aquilani prima del 6 aprile 2009, causando la morte di 29 persone quelle per le quali i familiari delle vittime si sono costituiti parti civili. I condannati in primo grado (ottobre 2012) a sei anni di reclusione ciascuno per omicidio colposo e lesioni personali colpose sono Franco Barberi, all’epoca presidente vicario della commissione Grandi rischi, Bernardo De Bernardinis (l’unico che e’ stato sempre presente in aula in tutte le udienze), gia’ vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, Enzo Boschi, all’epoca presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di fisica all’Universita’ di Genova e Mauro Dolce, direttore dell’ufficio rischio sismico di Protezione civile. Tutti in primo grado sono stati condannati in solido tra loro e con il responsabile civile (presidenza del Consiglio dei ministri, in persona del presidente del Consiglio dei ministri pro tempore), al risarcimento del danno, da liquidarsi in separato giudizio nei confronti delle parti civili con una provvisionale di 7 milioni. Il collegio giudicante e’ presieduto da Fabrizia Ida Francabandera, a latere Carla De Matteis e Marco Flamini. L’ accusa sara’ rappresentata dal pg Romolo Como. L’udienza di oggi sara’ dedicata alle costituzioni delle parti, alle eccezioni e anche alle richieste di parziale riapertura del dibattimento che le difese chiederanno.

 

 Si e’ aperto con la richiesta di acquisizione di nuovi documenti, tra cui stralci della trasmissione televisiva andata in onda il 2013 su Rai Tre dal titolo: “Gli irresponsabili”, la prima udienza in Appello ai sette scienziati della Commissione Grandi Rischi. La richiesta e’ stata presentata da alcuni avvocati di parte civile. Ferma l’opposizione degli avvocati difensori degli imputati che hanno avanzato il rigetto ed annunciando in caso di acquisizione della trasmissione, la richiesta di un incidente probatorio per l’esame tecnico e fonico. La Corte si e’ ritirata per decidere. Gli unici membri della Commissione grandi rischi assenti sono Claudio Eva e Gian Michele Calvi. 

Ci sono anche una trentina di studenti del Liceo classico “D. Cotugno” dell’Aquila, in un’apposita stanzetta riservata loro nella Corte di Appello, a seguire l’udienza ai sette membri della Commissione Grandi Rischi. I ragazzi sono accompagnati dalla docente Anna Maria Bonanni, candidata alle passate elezioni europee con il Partito “L’altra Europa coin Tsipras”.

Il collegio della Corte d’Appello ha ammesso l’acquisizione del dvd inerente la trasmissione televisiva ‘Presa Diretta’ andata in onda a gennaio 2013 dal titolo: “Gli irresponsabili”. Lo stesso verra’ proiettato in aula. Secondo alcuni avvocati di parte civile nella stessa Bernardo De Bernardinis affermava che non si sarebbe mai aspettato una crescita di magnitudo. 

Le udienze. Il cronoprogramma delle udienze in Appello ai sette membri della Commissione Grandi Rischi, prevede due udienze a settimana per otto settimane. Secondo fonti della stessa Corte di Appello dell’Aquila, il collegio avrebbe fissato il venerdi’ ed il sabato i giorni in cui tenere le udienze. La volonta’ e’ quella di chiudere entro la fine dell’anno il processo per poi decidere sul procedimento penale autonomo, ma per la stessa vicenda, nel quale e’ indagato anche l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Infatti, secondo una denuncia presentata da alcune parti civili, egli sarebbe stato l’ispiratore della riunione della Commissione Grandi Rischi del 31 marzo 2009 nella quale sarebbe uscito il messaggio tranquillizzante per la popolazione in relazione allo sciame sismico in atto da mesi. La Procura della Repubblica voleva archiviare il caso anche per la considerazione che estendere la colpa a Bertolaso equivaleva a restringere quella della Commissione. Il procedimento e’ stato avocato dalla Procura generale che nella scorsa estate ha chiuso le indagini preliminari e si appresta, ma non in questi giorni, a chiedere il rinvio a giudizio. Bertolaso, tramite il suo avvocato, ha inviato una breve memoria ma ha rinunciato a farsi interrogare.

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