L’udienza è stata fissata al 16 dicembre prossimo. A rendere nota la notizia è lo stesso primo cittadino il quale ha annunciato che non si difenderà nell’udienza prevista, “voglio essere giudicato in contumacia”, ha scritto in una lettera indirizzata tra gli altri, al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro dell’Interno, al sottosegretario all’Economia Legnini e al prefetto dell’Aquila.
“L’accusa – spiega il sindaco – è di grave danno erariale per non aver sfrattato i nuclei familiari ospitati nel progetto Case o Map, morosi rispetto al pagamento di una quota di compartecipazione, per sostituirli con nuclei familiari godenti del trattamento di autonoma sistemazione. In questo modo si sarebbe potuto risparmiare”. Cialente ricorda che “abbiamo centinaia di nuclei familiari nell’impossibilità oggettiva di pagare poiche’ privi di qualsiasi reddito. Si tratta degli ultimi di questa città, quelli ai quali il terremoto ha portato via non solo la casa ma quel minimo di reddito che gli permetteva di condurre una vita dignitosa. Certo – prosegue – da Roma o da altri uffici non si ha o non si vuole avere contezza della disperazione che vige in questa città, abbandonata a se stessa. Accetto questa citazione come manifestazione del funzionamento delle leggi dello Stato, per il quale ho il massimo rispetto. Respingo con sdegno, chiamando a testimoni tutti i miei concittadini, l’accusa di aver mai compiuto in questi anni difficili, scelte per mero calcolo politico, io e i miei collaboratori. Sappiamo bene che i nuclei familiari non sono pacchi postali ma gente in carne ed ossa che non dorme piu’ serenamente da anni, fatti di famiglie con bambini, anziani, senza lavoro e senza alcun reddito e che in questa tragedia sono quelli che piu’ soffrono insieme ai parenti delle vittime. Vi sfido – si legge nella lettera – ciascuno per le proprie competenze, a venire voi qui a far rispettare la legge e a sfrattare tutti coloro che, alla fine dei nostri processi amministrativi avviati, saranno nell’impossibilità oggettiva di pagare. Con i nostri tempi e nel pieno rispetto delle norme, abbiamo avviato le operazioni di sfratto per chi può pagare ma non per i disperati. A questi pensateci voi. Il giorno che questo Stato che ci processa verra’ ad eseguire gli sfratti con la celere – conclude Cialente – noi staremo con gli sfrattati”