Edilizia, appalti ‘in odore’ di camorra: sequestri anche a L’Aquila

Si aggiudicavano appalti pubblici nel settore edile grazie all’appoggio del clan dei Casalesi. Un sequestro preventivo per un valore di circa 40 milioni di euro è stato eseguito dai carabinieri del reparto operativo di Caserta nei confronti di due imprenditori, i fratelli Pasquale e Giuseppe Mastrominico.

I due partecipavano a gare per appalti pubblici accordandosi con esponenti del gruppo del boss Antonio Iovine, detto ‘o ninno, per ottenerne l’aggiudicazione.

Oltre ai due imprenditori, sono indagate altre 22 persone intestatarie come prestanome dei beni sequestrati. Si tratta di parenti dei due fratelli e soci nelle attività economiche.

Il sequestro dei beni è avvenuto nelle province di Napoli, Caserta, Latina, Frosinone, L’Aquila e Pisa.

Tra questi 102 terreni agricoli, 78 appartamenti, 20 aree urbane, 13 imprese edili, 84 autorimesse e 25 veicoli, 59 rapporti bancari.

I fratelli erano stati già raggiunti da due ordinanze di custodia cautelare nel 2011 per concorso esterno in associazione camorristica e per le procedure di aggiudicazione di una gara d’appalto per la riqualificazione ambientale del comune di Villa Literno per un valore di 15 milioni di euro.

 

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