L’Aquila, impiegati Edimo senza stipendio da due mesi

L’Aquila. Il lavoro c’è ma i committenti non pagano o, se lo fanno, con forti ritardi. Accade alla Edimo de L’Aquila, industria specializzata nella produzione di alluminio, manufatti e cemento.

Nata nel 1969, l’azienda dà lavoro a circa 500 persone, oltre a 200-300 provenienti dall’indotto e ha avuto numerose commesse anche all’estero, Romania, Moldava Serbia, dove ha appena realizzato un ponte collocato sul Danubio formando un’Ati con una società spagnola.

I problemi, tuttavia, sono legati a vecchie sofferenze che si trascinano da alcuni anni. E a farne le spese, per il momento, sono gli impiegati del gruppo, che da due mesi non percepiscono lo stipendio. Nessun problema, per ora, per gli operai.

Mancati pagamenti, dunque, che si uniscono ai crediti inesigibili.

Fino al 2009 l’azienda andava a gonfie vele e in quell’anno furono distribuiti premi di produzione a tutti i dipendenti. Secondo quanto si apprende vengono comunque regolarmente versati i contributi previdenziali al personale.

Basti pensare che il gruppo Edimo è stata la prima azienda abruzzese ad avere il primo grande appalto per la ricostruzione nei giorni immediatamente successivi al sisma del 2009. In quell’occasione, per portare a termine i cantieri nel più breve tempo possibile, furono assunti circa 200 operai. Ma anche qui, lavori fatti e pagamenti dilazionati nel tempo.

Per la produzione e posa in opera dei pilastri in diversi progetti Case, ad esempio, il saldo finale dei lavori è avvenuto solo diversi anni dopo.

Nel marzo scorso quattro delle sei aziende del gruppo Edimo sono state costrette a far ricorso, per 13 settimane, alla cassa integrazione ordinaria a rotazione che ha interessato circa 150 lavoratori. Non era mai successo che l’azienda, dalla sua fondazione, facesse ricorso agli ammortizzatori sociali. Per il patron Carlo Taddei è stata una decisione assunta “con grande dolore e sofferenza”.

A questo punto, sarebbe auspicabile un serio intervento delle istituzioni.

 

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