“Purtroppo – commenta in merito Giovanni D’Amico, vicepresidente del Consiglio reigonasle abruzzese – una battaglia che da due anni, insieme ai colleghi del PD, conduciamo in Consiglio regionale per il riconoscimento di questo diritto e che ha portato ad una legge finanziata con 400 mila euro iniziali, la lr n. 35 del 2011, che ha trovato una irragionevole opposizione da parte del Governo Monti e della Corte Costituzionale stessa, senza che il Governo regionale dell’Abruzzo abbia voluto costituirsi per difendere il giusto valore della legge”.
La legge prevedeva il rimborso con la copertura finanziaria del bilancio regionale, fuori da fondo sanitario, come sostegno sociale reso ai malati. Il Governo e la Corte Costituzionale hanno stabilito che tale rimborso costituisce un livello essenziale di assistenza aggiuntivo e quindi illegittimo.
Il gruppo del Pd della Commissione Sanità del Consiglio regionale ha sollecitato ed avuto il consenso dell’intera commissione per una nuova formulazione del testo già predisposta dalla presidente Verì che attende il rinnovo della copertura finanziaria e dovrà tutelare oltre ai malati oncologici anche le persone che hanno avuto trapianto di organi nel rimborso degli oneri sostenuti per le cure.
“La sentenza – prosegue D’Amico – riconduce ad un principio etico assolutamente condivisibile da parte di tutto il Consiglio regionale e speriamo che sia anche il presupposto con il quale la giunta regionale e l’assessore Masci possano predisporre la dotazione finanziaria, vista l’urgenza, entro l’anno 2013”.