Secondo quanto riferito a Regione Flash, in tutto il cratere esistono circa 4000 “casette” di cui 2000 nel solo territorio del Comune dell’Aquila e, di queste ultime, ben 134 realizzate in zone classificate P4 (ad alto rischio idrogeologico).
“Il problema si ripropone oggi nelle sue dimensioni più gravi, se si considera il ripetersi di disastrosi dissesti idrogeologici ed esondazioni di fiumi e torrenti, che in questi ultimi anni stanno interessando l’intero territorio nazionale. Il Comune dell’Aquila, sin dal 2009, è al corrente dell’esistenza di questa situazione che riguarda oltre 2000 nuclei familiari che occupano altrettanti manufatti provvisori alcuni dei quali costruiti in aree a forte pericolo di esondazione. A tutt’oggi non è stato adottato, da parte del sindaco dell’Aquila, alcun provvedimento di sgombero o di demolizione di queste casette a rischio, se si eccettuano solo 20 ordinanze di demolizione per altrettanti fabbricati in conseguenza di violazioni accertate dalla Polizia Municipale. Ritengo che il sindaco, in quanto responsabile della Protezione Civile a livello comunale, sia tenuto ad adottare provvedimenti utili a garantire la massima sicurezza dei cittadini, in mancanza dei quali potrebbero determinarsi responsabilità personali, così come le cronache ci riferiscono stia accadendo in questi giorni ad Olbia, laddove, dopo il verificarsi del disastro, è stato aperto un fascicolo da parte della procura competente per individuare le eventuali responsabilità. Su un totale di oltre 2000 manufatti provvisori, intervenire solamente su 20 di questi, mi sembra una sceneggiata che non risolve il problema”.
Insomma, secondo il responsabile regionale di Protezione Civile, non c’è più tempo da perdere: “il sindaco dell’Aquila e l’amministrazione comunale sono al corrente di questa situazione e sarebbe necessario che si provveda al più presto ad emanare provvedimenti atti a garantire la sicurezza dei cittadini”.
foto Rete8