Sono alcuni dei dati conseguiti dall’attività svolta sul territorio aquilano dalla ‘squadra’ del camper antiviolenza della polizia di Stato dell’Aquila che aveva iniziato il suo tour lo scorso 30 settembre. Determinante l’impulso del questore Vittorio Rizzi per la realizzazione del progetto. L’iniziativa, svolta in collaborazione col Centro Antiviolenza per le donne “Melusine” e con l’assessorato alle Politiche sociali del Comune, terminerà lunedì 25 novembre,che l’Onu ha proclamato come “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, con la proiezione di un film sulla violenza di genere dedicata ai ragazzi delle scuole superiori al’Auditorium Del Parco. Nei due mesi di viaggio, il camper ha raggiunto tutti i Progetti C.A.S.E. ed ha toccato i principali comuni della provincia, contattando una media di 100-150 donne al giorno nelle sue oltre 30 tappe. A bordo, oltre ad un funzionario e a personale di polizia, anche il medico della questura, uno psicologo, un rappresentante del Centro Antiviolenza: un equipaggio integrato per offrire alla donna il massimo della accoglienza attraverso le molte professionalità che un tema tanto complesso richiede. La campagna si e’ svolta effettuando una capillare attività di informazione sul tema della violenza di genere, con la distribuzione di volantini informativi “porta a porta” nei Progetti C.A.S.E. e nei negozi; all’interno del camper poi, attrezzato come aula didattica multimediale itinerante, sono stati proiettati dei video che hanno aiutato ad affrontare questo delicato argomento “L’obiettivo principale del progetto, che era quello di far emergere il sommerso del fenomeno – commenta la questura – puo’ dirsi pienamente raggiunto: il modulo della polizia che va verso il cittadino per portare informazione ed eventuale sostegno ha dato la possibilità a molte donne, che diversamente non l’avrebbero fatto, di aprirsi e raccontare le proprie storie. Passate o ancora presenti: in quest’ultimo caso il camper e’ stato utilizzato come ufficio mobile di polizia per ricevere denunce e querele, o anche per indirizzare verso il centro antiviolenza ed i servizi che puo’ offrire, dall’ascolto alla consulenza psicologica e legale. Questa prossimità e la risonanza che la campagna ha avuto in tutto il territorio provinciale hanno permesso di mettere anche a frutto i poteri che sono stati conferiti al questore dalla nuova legge sulla violenza domestica entrata in vigore lo scorso 15 ottobre (n.119): sono stati infatti notificati 16 “Ammonimenti”, con lo scopo di diffidare il responsabile dei reati dal continuare a perpetrare il suo comportamento violento o persecutorio. Dall’analisi dei dati sugli ammoniti, è emerso che l’uomo maltrattante nella media è italiano, ha 41 anni, vive nel comune di L’Aquila e commette violenze nei confronti della moglie o della convivente; in pochi casi nel comportamento violento ha influito l’uso di alcol o stupefacenti. A rischio anche il momento dell’interruzione di una relazione sentimentale, tanto che molti dei denunciati sono ex coniugi, ex conviventi, ex fidanzati. Ma non si ferma qui il cammino della questura per rendere più effettiva possibile la tutela delle vittime di violenza: a breve verrà firmato il protocollo con la rete di partner affinché le donne possano essere intercettate e protette; verrà individuato, poi, nel percorso di accoglienza in questura, un locale dove le vittime potranno essere ascoltate in forma protetta; verrà studiato anche un modulo con il quale la polizia di Stato entrerà nelle scuole per affrontare questo lato dell’educazione alla legalità. Tutte misure che si ripromettono di migliorare la qualità di intervento sui temi della violenza di genere, in qualche modo anticipando il piano programmatico straordinario previsto per le Istituzioni dalla nuova legge per il periodo 2014-2020”.