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Lavori di ristrutturazione Madonna del Carmine: il Consiglio di Stato dà ragione a L’Aquila 2009

L’Aquila. Il presidente del consorzio di proprietari “Madonna del Carmine” dovrà mettere a disposizione di L’Aquila 2009 S.C.A R.L i verbali contenenti i criteri fissati dal consorzio committente, per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione e consolidamento post sisma.

A deciderlo è stata la quinta sezione del Consiglio di Stato, che ha ribaltato la sentenza del Tar Abruzzo, che nel 2012 aveva respinto la richiesta di L’Aquila 2009 S.C.A R.L.

“Avendo partecipato a fine 2011 ad una procedura d’assegnazione per l’affidamento di lavori privati” spiega il presidente del cda di L’Aquila 2009, Paolo Tella “ci è stato negato dal consorzio committente il diritto di accesso agli atti. Pertanto abbiamo deciso di presentare ricorso al Tar prima e al Consiglio di Stato poi”.

Nei giorni scorsi, il Consiglio di Stato ha, dunque, riconosciuto il diritto di accesso agli atti.

“In tema di accesso ai documenti amministrativi” si legge nella sentenza “è sufficiente che un soggetto, anche privato, ponga in essere un’attività che corrisponda ad un pubblico interesse, perchè lo stesso assuma la veste di pubblica amministrazione, riconoscendo come tale la ricostruzione del patrimonio immobiliare danneggiato dall’evento sismico del 2009”.

“Il nostro intervento legale fino al Consiglio di Stato” ha aggiunto Tella “è teso a rendere trasparente la procedura di   affidamento dei lavori nel pieno  rispetto dell’autonomia dei proprietari nelle scelta dell’impresa. E’ leggittimo che i proprietari possano dare incarichi fiduciari ma è importante, proprio a tutela degli stessi proprietari e della città    intera, che vengano rispettati, ad esempio, i principi sanciti dalla L. 77 in merito alla costituzione della maggioranza nelle assemblee. Inoltre, dare evidenza alle caratteristiche delle imprese assegnatarie ed alle garanzie presentate è  ulteriore motivo di tutela dell’interesse pubblico e privato. Ritengo che una maggior attenzione agli affidamenti vada nella direzione della tutela di quel bene comune chiamato città; questo è il principio riconosciuto dal Consiglio di Stato: la ricostruzione è di pubblico interesse”.