Castel di Sangro, incendio Jacovetti: nessuno stop ai servizi

P1120523Castel di Sangro. “Mi hanno svegliato le sirene dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri, non mi ero affatto accorto di quanto stava accadendo nel deposito degli autobus ubicato dietro la mia abitazione”. 

Questo il primo commento di Antonio Jacovetti, titolare dell’azienda andata in fiamme martedi notte intorno alle tre, che da anni opera nel settore dei trasporti.  “Quando sono uscito di casa” , ha raccontato Jacovetti, ancora sconvolto per l’accaduto, “le fiamme erano già alte , comunque l’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco, mi ha permesso di salvare i mezzi che erano all’interno dell’autorimessa.  Non riesco a capire cosa possa essere successo, poteva andare tutto distrutto, i danni comunque ci sono e sono ingenti , è difficile quantificarli comunque sicuramente non sono inferiori ai 400 mila euro”. Per quanto riguarda le cause dell’incendio, l’imprenditore ha detto: “Non ho motivo di credere che si tratti di un incendio doloso, ho buoni rapporti con tutti e non ho mai avuto minacce o tentativi di estorsione e ormai da anni gestisco lo stesso servizio. Sono in attesa dei risultati delle indagini e delle perizie,  comunque credo che le fiamme siano partite dalla tettoia sovrastante i pullman”.  Il titolare della Ditta comunque ha assicurato che non ci saranno disagi alle linee di trasporto , in questo periodo in cui gli autobus sono frequentatissimi da studenti e insegnanti che da pochi giorni sono tornati sui banchi di scuola.   “Abbiamo ancora  mezzi a sufficienza per garantire la continuità dei servizi” ha precisato. Intanto le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Castel di Sangro coordinati dal Capitano Pasquale De Corato procedono incessantemente. Gli uomini del Reparto Operativo stanno valutando tutti gli elementi e le testimonianze ritenute utili ai fini delle indagini , senza escludere nessuna ipotesi, e sono in attesa delle Perizie Tecniche dei Reparti Speciali dell’Arma e  dei Vigili del Fuoco. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Sulmona che ha aperto un fascicolo su un caso, che non ha precedenti nella zona.     P.M./E.A.  

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