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Firmato accordo tra Eni e Comune L’Aquila per restauro Basilica Collemaggio e riqualificazione Parco del Sole

L’Aquila. E’ stato siglato oggi, in occasione del giorno di chiusura delle celebrazioni legate alla Perdonanza Celestiniana a L’Aquila, l’accordo tra Eni e l’Amministrazione comunale che darà il via ai lavori di ristrutturazione della Basilica di Santa Maria di Collemaggio e di riqualificazione ambientale del Parco del Sole. Restituire alla collettività questi luoghi simbolo della città rappresenta un impegno di recupero architettonico ed urbanistico che esprime la volontà di Eni di restituire alla comunità Aquilana un luogo simbolo, cuore della vita culturale e religiosa del suo territorio.

Facendo seguito alla firma, lo scorso anno, del Protocollo d’Intesa “Ripartire da Collemaggio, Eni e l’Amministrazione comunale hanno condotto una prima fase di indagini tecniche e ricerche storiche a cura dell’Università dell’Aquila, del Politecnico di Milano e della Sapienza di Roma, volte alla definizione del quadro conoscitivo necessario per l’indirizzamento delle successive fasi progettuali e la pianificazione degli interventi. Con la firma del presente accordo, Eni si impegna a stanziare le risorse economiche necessarie per la realizzazione del progetto pari a circa 14 milioni di euro e a mettere a disposizione della città le proprie competenze tecniche, di project management e di gestione. Gli interventi riguarderanno principalmente la messa in sicurezza, il miglioramento sismico ed il restauro della Basilica e comprenderanno inoltre la riqualificazione dell’adiacente Parco del Sole. Il completamento dell’intera fase realizzativa è previsto entro fine 2016. L’intera fase di restauro sarà affiancata da un progetto digitale www.ungiornoacollemaggio.it e #ungiornoacollemaggio, che permetterà di condividere testimonianze, ricordi e desideri legati alla Basilica.

“Oggi possiamo partire e dare concretezza al desiderio di aggiungere un tassello importante al complesso lavoro di ricostruzione della città”. Lo ha affermato Salvatore Sardo, chief corporate operations officer di Eni, durante la cerimonia di firma dell’accordo tra la società e la città de L’Aquila per il recupero della Basilica di Collemaggio. “Qualcuno si chiederà”, ha proseguito, “il motivo di questa collaborazione. Prima di tutto siamo un’azienda italiana. Voglio dire che nonostante una presenza internazionale solida, la nostra testa e il nostro cuore rimangono qui. Siamo italiani, amiamo questo Paese e la ferita che ancora oggi vive L’Aquila non ci puo’ lasciare indifferenti”. Sardo ha poi sottolineato la capacità di Eni di dialogare con i territori: “Vogliamo ripensare quest’area con gli aquilani, per gli aquilani. Per questo nel progetto che presentiamo abbiamo immaginato il coinvolgimento diretto della città, le sue scuole, la sua gente”. Sardo ha poi parlato della concretezza “che è tipica del modo di essere in Eni” e ” quando il sindaco ci ha proposto di occuparci di questo sito, abbiamo detto si’ perche’ e’ un progetto adatto a noi. Nel dna di Eni c’è un’abitudine quasi maniacale alla progettazione, al raggiungimento dell’obiettivo, alla cura del dettaglio”. Per questo, ha concluso, “vi garantisco che ci impegneremo per dare conto in maniera costante dell’andamento dei lavori. Ci piace pensare che sarà un gioco di squadra, fatto a fianco della città e della Soprintendenza, secondo la sua idea di sviluppo e non quella imposta da altri. Non faremo nulla che non sia condiviso”

Per la ristrutturazione della Basilica di Collemaggio, Eni ha posto in essere una metodologia di collaborazione impostata alla concertazione con il Comune e con gli altri enti interessati. Lo ha affermato Angelo Caridi, capo progetto Eni, nel corso della presentazione dell’intesa. “La collaborazione con il Comune – ha spiegato – e’ stata naturale, intensa e feconda. Abbiamo cercato di ampliare la partecipazione per evitare contrapposizioni. Un tipo di approccio – ha evidenziato – che ha dato ottimi risultati e puo’ rappresentare un modello anche per il futuro”.  Caridi ha poi parlato anche della metodologia dell’impostazione di investimento: “Abbiamo chiesto a tutti un ruolo attivo e partecipativo. Questo ha portato a un quadro conoscitivo della Basilica ricco”. Il capo progetto Eni si e’ poi soffermato sull’ampiezza degli obiettivi, “primo fra tutti la sicurezza. In questo senso ci siamo posti anche il problema della prevenzione”. Caridi si è impegnato “a completare gli interventi entro il 2016 seguendo uno schema di lavoro per lotti per consegnare parti della Basilica prima di quella data”.

“Con quest’intesa facciamo un intervento decisivo per ridare speranza alla città de L’Aquila e a tutti gli aquilani”. Cosi’ il sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente durante la cerimonia. “Per questo – ha aggiunto il primo cittadino – voglio ringraziare l’ad Paolo Scaroni e l’onorevole Gianni Letta che hanno sempre supportato il progetto. Ci eravamo dati dei tempi e questi tempi li abbiamo rispettati”. “Dopo il terremoto è venuta meno la città ed è venuta meno l’identità collettiva. Per questo il progetto rida’ speranza alla nostra città”. Il sindaco ha poi detto che il Parco verrà intitolato al fondatore di Eni, Enrico Mattei “e di questo siamo felici perché il paese non deve dimenticare i testimoni più celebri della nostra storia. Sarà per noi un onore legare l’Eni a quel pezzo di città”, ha concluso.

“La Basilica di Collemaggio definisce l’identità della città de L’Aquila”. Lo ha sottolineato Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo Metropolita Città de L’Aquila, durante la firma dell’accordo. “E’ un momento importante per la vita della città e per questo voglio ringraziare Eni e il sindaco e tutti i soggetti che si sono impegnati nel progetto perché è essenziale la massima cura per L’Aquila ma anche per gli aquilani”.
Secondo Monsignor Petrocchi “la Basilica e il Parco del Sole rappresentano luoghi fondamentali per l’identità dei cittadini e sono il fiume dove si disseta l’anima degli aquilani. Senza l’identità che tali luoghi trasmettono – ha sottolineato – c’è il rischio, soprattutto per le giovani generazioni, di un esodo senza ritorno”. Per questo, ha concluso, “Collemaggio va restituita agli aquilani nei tempi più rapidi possibili e ringrazio il capo progetto Caridi per il fatto che i lavori procederanno a lotti, in modo tale che alcune zone potranno essere recuperate anche prima del 2016”.